Palazzo Capracotta, ovvero il più antico di via Pugliano già sede della Curia, nonché Palazzo della famiglia Capece Piscicelli Duchi di Capracotta, poi è stato prigione borbonica fine ad essere sede del municipio di Resina, è costituito da tre piani fuori terra con preesistenze testimoniate dalla presenza, nel cortile, di mensoloni sagomati. Un delizioso giardino con pozzo. Il maggior interesse della fabbrica è da attribuire all'inconsueta facciata non complanare che si apre "a libro aperto" formando un angolo ottuso, caratterizzata da finestre decorate in stucco e da balconi in ringhiere di ferro bombato. Il palazzo, attualmente abitato solo in parte, ha subito un progressivo depauperamento generale sia per mancanza assoluta di opere di manutenzione sia per le alterazioni delle aperture al piano terra e parzialmente delle scoperture al tetto. Nel lato sinistro i solai sono crollati; da anni la facciata e sostenuta da un articolato ponteggio.
L'edificio si affaccia su Piazza Fontana restaurata in tempi recenti e impreziosita sul lato sinistro da una artistica, moderna fontana a ricordo di quella originaria, storica, disegnata da Achille Gigante.
La famiglia Capece Piscitelli, proprietari del palazzo, erano duchi di Capracotta, omonima cittadina con circa 800. Abitanti in provincia di Isernia (Molise).
I capracottesi, cioè gli abitanti di Capracotta, sono molto legati al loro paese e seppur sparsi in tutto il mondo, mantengono i contatti con il paese di origine attraverso una associazione intitolata "Amici di Capracotta", il cui presidente Francesco di Renzo si è reso disponibile per supportare la campagna "I Luoghi del Cuore" a favore del palazzo edificato sul nostro territorio è inserito nell'elenco delle 21 ville vesuviane.
L'associazione appoggiò la candidatura di Ercolano quale Capitale della Cultura; un artucolo di Adelina Zarlenga di domenica 20 ottobre 2015, pubblicato sul quotidiano Primo Piano Molise, informava i cittadini di Capracotta dell'esistenza della dimora storica. Il Comitato promotore "Storia di Ercolano e Resina" raccogliendo le istanze dei commercianti di Pugliano, propone il recupero del palazzo per destinarlo a Museo del Vintage.