I Luoghi del Cuore
Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare
NOSTRA SIGNORA DELLE GRAZIE

NOSTRA SIGNORA DELLE GRAZIE

NIZZA MONFERRATO, ASTI

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NOSTRA SIGNORA DELLE GRAZIE
Immersa fra le colline e i vigneti del Piemonte delle Langhe - Roero e Monferrato, dal 2014 patrimonio dell’Unesco (50°!), la chiesa “Nostra Signora delle Grazie” ha visto alternarsi diverse congregazioni francescane: i Minori Amadeiti, poi i Minori Osservanti, detti Zoccolanti, successivamente i Minori Riformati, ed infine i frati Cappuccini fino al 1858. Le Suore Figlie di Maria Ausiliatrice, ancora presenti, entreranno nel complesso conventuale nel 1878. Dal 1927 la chiesa assume il titolo di Santuario e viene aggregata e incorporata alla Basilica di Santa Maria Maggiore di Roma, partecipandone così agli indulti apostolici. Nel 2024 è designata Chiesa Giubilare dal Vescovo della Diocesi di Acqui, mons. Luigi Testore. Potrà così essere oasi di spiritualità, per rafforzare il cammino di fede e aprire il cuore alla speranza anzitutto accostandosi al Sacramento della Riconciliazione. Luogo mariano per eccellenza, molto amato dai nicesi, che lo chiamano “la Madonna”, dalla Famiglia Salesiana di don Bosco di tutto il mondo, e dai numerosi pellegrini, giovani e adulti, che si ritrovano a visitare il luogo di preghiera e di arte. Il Santuario e la struttura conventuale hanno origini antichissime. Sembra, secondo gli Statuti di Nizza Monferrato, già presente dal XIII secolo. La loro storia si intreccia da sempre con quella della città, che nei secoli è teatro di guerre con alleati o invasori: francesi, spagnoli, austriaci e tedeschi. Destinazione e funzione dei diversi ambienti mutano continuamente. Con la soppressione delle Congregazioni religiose, nel 1859 il Municipio acquista chiesa e convento con la prospettiva di trasformarli in ospedale o quartiere militare o cimitero. Ma non si realizza nulla. Nel 1871 gli edifici, venduti alla Società enologica di Savigliano, sono utilizzati come cantina vinicola. Fallita la società, il conte Cesare Balbo, il cui nonno, di cui porta il nome, fu uomo politico e storico piemontese, invita don Giovanni Bosco, fondatore delle Figlie di Maria Ausiliatrice, a comprare gli immobili. Il Santo, visto il degrado della chiesa e la trascuratezza di tutta l’area conventuale, circondata da un’ampia zona verde e da una collina, non esita, nel 1877, a comprarlo. Vi trasferisce le suore dell’Istituto da lui fondato il 5 agosto 1872 a Mornese AL. Le prime giungono nel settembre del 1878, e Madre Mazzarello, la confondatrice, il 4 febbraio 1879. A loro è affidata l’educazione delle ragazze. Il complesso, dopo i lunghi e costosi lavori di restauro, diventa la Casa-madre della Congregazione e Casa generalizia fino al 1929 (sarà successivamente trasferita a Torino fino al 1969 e di lì, fino ad oggi, a Roma). Anche il Santuario è di nuovo centro di intensa spiritualità. Negli anni il sito francescano di un tempo si trasformerà in un’ampia struttura scolastica, comprensiva della Scuola dall’Infanzia fino alle Superiori, corsi professionali, Oratorio, campi da gioco e palestra. Si incroceranno così, nell’ampio cortile davanti al Santuario, giovani studenti in ricreazione e gruppi in preghiera. Il Santuario ha segnato la vita del nascente Istituto. Ha aperto le porte a generazioni di giovani, alle nuove vocazioni femminili, a gente di ogni ceto sociale alla ricerca dell’aiuto di Dio e della Madonna. Non sono mancate testimonianze di grazie e di miracoli. Arrivano ogni anno pellegrinaggi da tutto il mondo, per ritrovare le origini delle Salesiane di don Bosco, Madre Mazzarello e della loro missione educativa. Il Santuario risente però dei suoi secoli di storia e richiede restauro e messa a norma. Quando si percorre il lungo Viale Don Bosco, galleria incantata di fronde di alberi, il cuore prova la gioia di essere a casa: Nostra Signora delle Grazie attende sempre…anche amici e benefattori. Votare questo sito è dare voce al passato, radice delle tradizioni religiose e sociali nicesi e monferrine. È assicurare al futuro un luogo dove ritrovare speranza.

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