Per iscritti FAI biglietto ridotto, 5 € invece che 7€, per la visita al Museo Horne a Firenze
DESCRIZIONE ENTE
La donazione di Herbert Horne allo Stato italiano ha permesso la nascita di una Fondazione e di un Museo, che hanno lo scopo di conservare, valorizzare ed esporre al pubblico la ricca collezione d’arte dello studioso inglese. Il 12 aprile 1916, nel redigere il suo testamento, Herbert Horne chiedeva che il suo lascito fosse impiegato “a beneficio degli studi”, immaginando il suo museo come luogo di conoscenza della storia e dell’arte. Nel 1921 il museo si apre al pubblico, grazie al lavoro di Carlo Gamba e Giovanni Poggi, amici di Horne e primi membri della Fondazione. Da allora l’Istituzione si è impegnata in primo luogo a rendere accessibili le collezioni, l’archivio e la biblioteca, oltre a promuovere iniziative di valorizzazione delle raccolte, con convegni di studi, conferenze, mostre e pubblicazioni scientifiche. Nel 2002 viene istituito il Servizio Educativo che propone itinerari di visita e attività laboratoriali rivolte alle scuole, alle famiglie e agli adulti, con programmi differenziati per fasce d’età e tipologia di pubblico. Sono organizzati corsi di formazione per i docenti e pubblicazioni.
Dal 2004 la ricerca, la didattica e le mostre temporanee possono usufruire di spazi dedicati negli ambienti sotterranei del palazzo.
COSA SI PUO' VEDERE
Il Museo Horne, aperto per la prima volta al pubblico nel 1921, si presenta ancora oggi, secondo le intenzioni del suo fondatore, come una casa-museo in cui capolavori d’arte sono presentati insieme a testimonianze della vita quotidiana, così da restituire l’atmosfera e l’aspetto di una dimora del Rinascimento. Tra le opere di eccezionale pregio e bellezza, si ricordano la tavola di Giotto raffigurante Santo Stefano, un trittico con i Santi Leonardo, Caterina e Margherita di Pietro Lorenzetti, la Deposizione dalla Croce di Benozzo Gozzoli, il San Girolamo penitente di Piero di Cosimo ed ancora opere di Simone Martini, Masaccio, Filippo Lippi, Filippino Lippi, Domenico Beccafumi, Bartolomeo Ammannati e Giambologna. Di non minore importanza si rivelano i pregiati mobili antichi, la raccolta di ceramiche, medaglie e sigilli, la serie di oggetti d’uso, dai coltelli e forchette del XV secolo agli strumenti scientifici, raccolti da Herbert Horne con la volontà di documentare la vita quotidiana nel Rinascimento. Di notevole interesse è, inoltre, il fondo di oltre mille disegni e stampe antiche con opere di Raffaello, Bernini, Durer, Rubens, Tiepolo, Constable. A questi si aggiunge una ricca biblioteca che conserva circa cinquemila volumi, tra cui codici miniati, incunaboli e cinquecentine. Al di là del valore dei singoli oggetti, il fascino del museo consiste nell’armonico accostamento delle opere d’arte inserite nella splendida cornice di un palazzo del Cinquecento.
nei Beni FAI tutto l'anno
Gratis