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DESCRIZIONI

Complesso Museale di San Martino nasce nel 1656, quando un grosso lascito di 70.000 ducati d’oro destinato alla “fabbrica” della Chiesa di San Martino da parte di Nicolo` Valle, permise di decidere il completo rinnovamento della chiesa precedente. Il progetto venne affidato all’architetto Gerolamo Quadrio, già soprintendente alla Fabbrica del Duomo di Milano, e nel 1659 iniziarono i lavori. L’interno, in stile barocco, ha la pianta suddivisa in tre navate affiancate da una serie di cappelle, che danno forte plasticità alle pareti di contenimento. La volta della navata centrale presenta una ricca decorazione a stucco, opera della bottega del ticinese Giovanni Angelo Sala, mentre sugli altari delle cappelle laterali, sono posizionati importanti dipinti, tra gli altri, di Giovanni Battista Piazzetta, Giambettino Cignaroli, Francesco Capella.

La tematica mariana contraddistingue tutto il complesso apparato decorativo della celebre Cappella del Rosario. Il monumentale pulpito situato nella navata centrale fu commissionato nel 1711 dalla Fabbriceria di San Martino a Gian Battista Caniana, che richiese la collaborazione di Andrea Fantoni. Le Sagrestie si trovano sul lato occidentale della chiesa e si accede alla prima di esse dall’interno della Basilica, mentre la terza, l’ultima dell’itinerario, comunica con il palazzo Pelliccioli. I Fantoni cominciarono a lavorare agli arredi lignei della Prima Sagrestia nel 1679 e su ognuno dei due lati maggiori della sala vi sono tre grandi nicchie con inseriti sei grandi armadi: i “credenzoni”.

La Seconda Sagrestia, di forma quasi quadrata, e` coperta da una volta a botte impreziosita dagli stucchi dei Sala e dagli affreschi di Antonio Cifrondi. La parete di fronte alla porta di accesso e` occupata da un altare marmoreo e le altre pareti sono rivestite dai “credenzini”, capolavoro della bottega di Andrea Fantoni e Giovan Battista Caniana. La Terza Sagrestia si presenta ampia, luminosa, dominata dalla raffinata decorazione del soffitto con gli stucchi opera della bottega di Gerolamo Sala e gli affreschi di Giulio Quaglio, mentre sulle pareti sono addossati i bancali con gli intarsi dei Caniana. Nelle sale del Museo d’Arte Sacra San Martino e` presente un’ampia raccolta di oggetti di culto, tra le quali tele di Cavagna e di Cifrondi, il San Cristoforo di Tintoretto e il bellissimo Martirio di San Pietro da Verona, opera di Palma il Vecchio. Il Palazzo che sorge presso la Basilica di San Martino, risale al tardo XVI secolo, ed era la dimora dei conti Pelliccioli del Palazzo.

Il Salone d’onore, di forma rettangolare, presenta una volta a padiglione riccamente decorata a cornici in stucco che racchiudono al centro un affresco settecentesco, attribuibile probabilmente all’artista ticinese Giuseppe Orelli, che raffigura l’Olimpo. Una delle pareti lunghe e` in buona parte occupata da un camino monumentale risalente alla fine del Seicento con ricche decorazioni allegoriche a stucco, mentre quella adiacente ospita la monumentale Alcova di Ganimede (1774-75), opera di Grazioso Fantoni il Giovane, giunta al museo nel gennaio 2024 grazie alla collaborazione con l’Accademia Carrara di Bergamo, che arricchisce il patrimonio museale, con il quale è in serrato dialogo.