Una storia di 1000 anni in 2 pagine. La storia di una chiesa nata grande diventata piccola ora chiamata Gesiolo che però ha conservato all’interno 1 tesoro anzi 2, di arte e di fede.
1061 battaglia di Campomorto B. Mantegazza dopo la morte del figlio arruolato tra gli avversari costruisce una chiesa, un’abbazia e sul campo di battaglia un oratorio dove ora è il Gesiolo
1547 G. Mantegazza, nuovo priore dell’abbazia dopo lunghe liti, termina la costruzione di una nuova chiesa grande e tutta affrescata. Del vecchio oratorio rimane un piccolo affresco una Madonna e Gesù con in mano una ciliegia
1597 si notano le prime crepe nella volta ottagonale con tiburio
1681 si chiude per sicurezza
1712 si decide di sostituire la copertura a volta con un tetto piano
1767 si restringe da 23 a 13 m
1894 dopo la decorazione della nuova aula una bufera scoperchia il tetto e si chiude parzialmente
1932 nuovi proprietari fanno un restauro completo sui muri e affreschi
2019 ricompaiono delle crepe e una tromba d’aria sfiora la chiesetta
La grande costruzione iniziale si è dunque ridotta mentre la parte più delicata, le pitture, è durata e si mostra ancora adesso luminosa, sorridente e amica con i volti di Maria e Gesù a chi passando vuole fare una visita e dire una preghiera
Una scritta dice: Virginis intactae cum veneris ante figuram pretereundo cave ne sileatur ave amen Quando passerai davanti alla figura della Vergine intatta non mancare di dire una preghiera
Le pitture anche a uno sguardo veloce parlano del loro tempo
Intorno a Maria ci sono 4 santi e il donatore: S. Sebastiano ricorda la statua nel Duomo, S. Bernardo da Mentone ricorda i pellegrini in viaggio tra le Alpi e Roma, S. Rocco la peste allora ricorrente, Mantegazza ferito in volto(?) le lotte di quei tempi, gli angeli alla balaustra quelli di Raffaello, il volto di Maria i quadri di Leonardo, le aureole di Gesù uguali nei 2 dipinti un omaggio(?) del nuovo pittore al vecchio
Ma recentemente gli affreschi sono stati oggetto di studi accurati. Sono di un pittore importante nella storia artistica di Lombardia e Piemonte dei primi del 500. Il ciclo di Casatico è uno dei meglio conservati di questo periodo. Il pittore è ancora anonimo ed è indicato come il Maestro dei Santi Cosma e Damiano.
Bibliografia degli studi condotti dalla dott.a C. Quattrini e dal prof. M. Natale
- C. Quattrini, E. Rossetti, Ancora il Maestro dei Santi Cosma e Damiano: gli affreschi dell’oratorio di Santa Maria di Casatico, in ‘Nuovi Studi Rivista di arte antica e moderna’, XIX, 2014, 20, pp. 19-33
- M. Natale, C. Quattrini, Il Maestro dei Santi Cosma e Damiano, in “Rivista archeologica della provincia e diocesi di Como” 2017
“Il Maestro dei Santi Cosma e Damiano” vol. 199 pp. 33-82
- M. Natale, Sebastiano Ferrero e il Rinascimento a Biella, in Il Rinascimento a Biella. Sebastiano Ferrero e i suoi figli, catalogo della mostra a cura di M. Natale, Biella 2019, pp. 38-39
Luoghi dove il Maestro ha operato:
Sesto Calende: Chiesa di San Donato
Milano: Convento di Sant’Orsola, Chiesa di Santi Faustino e Giovita all’Ortica, Chiesa di San Cristoforo
Como: Chiesa dei Santi Cosma e Damiano
Biella: Monastero di San Girolamo
Casatico: Chiesa di Santa Maria
Certosa di Pavia: Refettorio del Monastero
Casatico è il luogo più isolato e per questo il suo ciclo si è conservato così bene.
La storia insegna che le costruzioni umane passano.
Il motto dei Mantegazza era Nul bien sans peine e per 900 anni hanno faticato duramente per mantenere l’oratorio
L’impresa Castelli nata a Casatico l’ha rifatta solida e bella ma ora tornano delle crepe
L’impresa Cinerari pure di Casatico sta preparando un luogo accogliente per nuovi visitatori
Ora si studia come sistemare le crepe per passare il Gesiolo alle nuove generazioni perché la storia continui. Ci diamo da fare sapendo che è provvisorio ma restano la buona volontà e la compagnia sorridente di Maria, tra i malanni della vita e del tempo.