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DEVIA E CHIESA ROMANICA DI MONTE D'ELIO

DEVIA E CHIESA ROMANICA DI MONTE D'ELIO

SAN NICANDRO GARGANICO, FOGGIA

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DEVIA E CHIESA ROMANICA DI MONTE D'ELIO
Il Parco Archeologico e ambientale di Monte d’Elio è situato sul versante occidentale del rilievo omonimo, a 265 m. sul livello del mare, posto tra la laguna di Lesina e quella di Varano, in agro di Sannicandro Garganico. Il Parco Archeologico è costituito dalla chiesa romanica, dalle rovine della città di Devia e da alcuni sentieri che ricalcano parte di tracciati di antiche mulattiere. La chiesa è un gioiello dello stile romanico pugliese e testimonianza dell’esistenza dell’antica città slava di Devia. La città, recentemente venuta per buona parte alla luce, è ancora avvolta nel mistero. Non vi sono notizie certe circa la sua fondazione. Viceversa si hanno notizie certe che attestano all'XI secolo, la presenza di una comunità di origine slava. La città era, per posizione, una località di notevole importanza strategica e politica a tal punto che dalle documentazioni scritte si evince un notevole movimento commerciale oltre a uno stile di vita particolarmente attivo in quest’area del Gargano settentrionale. L'economia del piccolo borgo era basata prevalentemente sull'agricoltura. Devia fu abbandonata verso la fine del XIV secolo, per motivi poco chiari, forse a causa delle ricorrenti invasioni di saraceni. Rimasero in attività però i due centri culturali di Santa Maria di Monte d’Elio e della grotta dell’Angelo. Nel periodo successivo, si ha notizia di un certo numero di eremiti che abitarono questi luoghi, che però incontrarono difficoltà per mantenere in piedi una costruzione di siffatte dimensioni. E infine la chiesa fu abbandonata all’incuria, ai terremoti e utilizzata come stalla fino al crollo della copertura, che rese l’edificio inutilizzabile per secoli. Nel XVIII sec. il sito fu definitivamente abbandonato. Negli anni ‘80 la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Bari è intervenuta per risanare e restaurare il monumento. Dopo i restauri è stata consegnata alla parrocchia: da allora non ci sono stati più interventi e purtroppo ci sono dei problemi anche strutturali, in particolare il tetto è stato danneggiato a causa delle intemperie (buco aperto proprio sulla porta d’ingresso), le colonne in mattoni di tufo sono molto fragili, soprattutto la colonna con incassata un’acquasantiera si sta sgretolando, come pure gli affreschi: un peccato perché questa chiesa, anche se poco conosciuta, è un vero tesoro di storia e di arte. Nei pressi si scorgono i ruderi di varie costruzioni, tra cui un’altra chiesetta absidata situata sul pendio orientale. L’interno della chiesa presenta tre navate absidate divise tra loro mediante colonne circolari prive di basi e terminanti con capitelli cubici. Il soffitto è costituito dalle tradizionali capriate in legno. La chiesa custodisce un ricco e affascinante ciclo di affreschi presenti nelle decorazioni parietali datati tra il XII e il XIV sec dal gusto bizantineggiante che fungono da testimonianza della realtà storica, sociale e culturale delle comunità che abitarono Devia nel corso dei secoli.

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