L’eremo di Sant’Angelo, arditamente addossato alla parete rocciosa (con cui si mimetizza) nel versante sud del monte Morra, è conosciuto anche come “conventillo” giacché all’origine, tra il XII ed il XIII secolo, era stato concepito come convento per poi diventare in un secondo momento un vero e proprio romitorio. Costruito in pietra locale, si sviluppa in più piani con alcuni vani di medie proporzioni addirittura incastonati in delle cavita naturali nella roccia, il tutto collegato da una scala interna. E poi la chiesetta con due altari, il refettorio, una grande stanza con camino , le nicchie, una cisterna molto capiente , i raccoglitori dell’acqua che si infiltrava nelle fessure della roccia calcarea, a completamento di un’opera semplice, funzionale e, per quanto da tempo abbandonata all’incuria del tempo, ancora capace di impressionare per la sua “resistenza” ma da qualche tempo si sono notate due faglie di roccia che si possono staccare e distruggerlo.
A quota 730 s.l.m. Il sito è raggiungibile solo attraverso dei sentieri e calandosi con una catena con almeno un’ora di difficoltoso cammino
F.G.