
La Chiesa di Sant'Agostino è un unicum nella bergamasca. Dalla sua posizione lungo le Mura Veneziane, accanto alla porta alla quale dà il nome, domina sulla parte bassa dalla città e, al contempo, gode della vista della Città Alta che si apre, splendida, davanti a lei. La curiosità riguardo questo luogo è sempre stata molto elevata, perché sebbene tutti i bergamaschi abbiano visto questo edificio almeno una volta nella vita, magari mentre passeggiavano lungo le Mura, non sono molti quelli che hanno avuto la fortuna di poterlo visitare. Costruito con ogni probabilità a partire dal 1290, il complesso ha alle spalle più di settecento anni di storia, talvolta travagliata. La chiesa del monastero agostiniano venne sconsacrata con la soppressione degli ordini religiosi da parte della Serenissima a fine '700; divenne poi caserma. maneggio, archivio, alloggio. La chiesa, che si era salvata dalla distruzione pur trovandosi sul percorso delle Mura Veneziane, ha rischiato di morire per trascuratezza e cattivi usi. Acquisita dal Comune nel 1966, è ora l'aula magna dell'Università degli Studi di Bergamo, grazie agli accurati e impegnativi restauri condotti dal 2014 in accordo fra gli enti. Ad aprile 2023 si è concluso il recupero delle cappelle, mentre il 15 settembre dello stesso anno è stato inaugurato il chiostro piccolo. Il complesso religioso è composto dalla chiesa, dal convento e da due chiostri. La facciata gotica con tetto a capanna, è costituita da blocchi di arenaria squadrati. Elegante nella sua semplicità, non abbonda di elementi architettonici: due lesene laterali, due grossi finestroni tipici dello stile gotico e un rosone centrale sormontato da una nicchia che custodisce la statua del Santo patrono della Chiesa e nient'altro. Se l'esterno è povero di dettagli, entrando si rimane rapiti dalla magnificenza che ci si trova davanti. L'unica navata di circa 1000 m² è un trionfo affrescato di cappelle e absidi, uno scrigno che custodisce quattro secoli d'arte a partire dalla fine del '200. Con una chicca sensazionale: il tetto di legno completamente rivestito da tavelle dipinte a tempera nel '400 raffiguranti figure angeliche, allegoriche e floreali. In questi anni l'Università degli Studi di Bergamo ha portato a termine una serie di mirabili restauri che hanno in parte restituito la bellezza e la meraviglia che erano stati a lungo nascosti da secoli di incuria ed usi scellerati. Tuttavia ancora molto c'è da fare, per esempio per riportare al suo antico splendore la parte destra dell'abside.
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La Chiesa di Sant'Agostino è un unicum nella bergamasca. Dalla sua posizione lungo le Mura Veneziane, accanto alla porta alla quale dà il nome, domina sulla parte bassa dalla città e, al contempo, gode della vista della Città Alta che si apre, splendida, davanti a lei. La curiosità riguardo questo luogo è sempre stata molto elevata, perché sebbene tutti i bergamaschi abbiano visto questo edificio almeno una volta nella vita, magari mentre passeggiavano lungo le Mura, non sono molti quelli che hanno avuto la fortuna di poterlo visitare. Costruito con ogni probabilità a partire dal 1290, il complesso ha alle spalle più di settecento anni di storia, talvolta travagliata. La chiesa del monastero agostiniano venne sconsacrata con la soppressione degli ordini religiosi da parte della Serenissima a fine '700; divenne poi caserma. maneggio, archivio, alloggio. La chiesa, che si era salvata dalla distruzione pur trovandosi sul percorso delle Mura Veneziane, ha rischiato di morire per trascuratezza e cattivi usi. Acquisita dal Comune nel 1966, è ora l'aula magna dell'Università degli Studi di Bergamo, grazie agli accurati e impegnativi restauri condotti dal 2014 in accordo fra gli enti. Ad aprile 2023 si è concluso il recupero delle cappelle, mentre il 15 settembre dello stesso anno è stato inaugurato il chiostro piccolo. Il complesso religioso è composto dalla chiesa, dal convento e da due chiostri. La facciata gotica con tetto a capanna, è costituita da blocchi di arenaria squadrati. Elegante nella sua semplicità, non abbonda di elementi architettonici: due lesene laterali, due grossi finestroni tipici dello stile gotico e un rosone centrale sormontato da una nicchia che custodisce la statua del Santo patrono della Chiesa e nient'altro. Se l'esterno è povero di dettagli, entrando si rimane rapiti dalla magnificenza che ci si trova davanti. L'unica navata di circa 1000 m² è un trionfo affrescato di cappelle e absidi, uno scrigno che custodisce quattro secoli d'arte a partire dalla fine del '200. Con una chicca sensazionale: il tetto di legno completamente rivestito da tavelle dipinte a tempera nel '400 raffiguranti figure angeliche, allegoriche e floreali. In questi anni l'Università degli Studi di Bergamo ha portato a termine una serie di mirabili restauri che hanno in parte restituito la bellezza e la meraviglia che erano stati a lungo nascosti da secoli di incuria ed usi scellerati. Tuttavia ancora molto c'è da fare, per esempio per riportare al suo antico splendore la parte destra dell'abside.
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