Per gli iscritti FAI biglietto ridotto a € 9,00, anziché € 12,00, comprensivo dell'ingresso anche al Museo Civico Palazzo Te e al Museo della Città-Palazzo di San Sebastiano.
La storia della chiesa di San Sebastiano, costruita da Leon Battista Alberti su commissione del marchese Ludovico II Gonzaga a partire dal 1460, è decisamente complessa ed incerta tanto è vero che non sappiamo quali furono i reali motivi che spinsero il marchese a decidere di edificare il tempio e all'estrema periferia meridionale della città; la stessa destinazione è dubbia, forse doveva diventare il nuovo sepolcro di famiglia dei Gonzaga. Nelle intenzioni dell'Alberti il tempio presentava una pianta centrale, formata da una croce greca inscritta in un quadrato con tre absidi semicircolari; i quattro bracci dovevano essere coperti con volte a botte. L'impianto planimetrico si ripete in modo speculare nella chiesa inferiore, che ha un accesso indipendente rispetto all'aula superiore. In buona parte, l'aspetto attuale del Tempio di San Sebastiano corrisponde quindi alle intenzioni di Leon Battista Alberti e costituisce uno dei primi esempi di chiesa a pianta centrale del Rinascimento. Durante il restauro eseguito tra il 1922 e il 1925, si decise di trasformare l'edificio, da tempo abbandonato, in sacrario ai caduti, alterandone profondamente la struttura: furono modificate le aperture, si procedette al rifacimento della volta sostituendone i pilastri e le basi che la sostenevano, ma soprattutto impropriamente si aggiunsero le due scalinate di accesso in facciata; la scala antica, infatti, tuttora esistente e risalente alla fine del Quattrocento, è posta all'interno di una loggia, sul lato sinistro del portico; in corrispondenza con le testate laterali del pronao, probabilmente Leon Battista Alberti aveva immaginato le due rampe d'ingresso al suo tempio.
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