La chiesa arcipretale di Panico, è una pieve dedicata a San Lorenzo Martire, ed è un esempio di architettura romanica, seppur pesantemente rimaneggiata fra fine '800 e '900. La struttura si presenta monoabsidata con presbiterio sopraelevato, tre navate e priva di cripta. La struttura è realizzata con conci squadrati di arenaria e la sua struttura ci riporta ad ricorda altri edifici costruiti dai maestri comacini tra Emilia e Toscana attorno all'XI secolo come ad esempio la pieve di San Pietro di Romena. Di notevole interesse sono alcuni capitelli delle colonne nonchè i bassorilievi presenti internamente ed esternamente all'abside. I primi documenti relativi a questo edificio, risalgono al 1030 e fino al '400 è documentata l'organizzazione di tipo collegiale. Dirimpetto alla chiesa, separato dal corso del fiume reno, sorgeva il castello dei Conti di Panico, distrutto con macchine da guerra per mano dei bolognesi nel 1325. Ai piedi dello sperone roccioso in cui sorgeva il castello, è presente un ponte a tre arcate che ricalca quello romanico danneggiato da eventi bellici nel secondo conflitto mondiale.
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La chiesa arcipretale di Panico, è una pieve dedicata a San Lorenzo Martire, ed è un esempio di architettura romanica, seppur pesantemente rimaneggiata fra fine '800 e '900. La struttura si presenta monoabsidata con presbiterio sopraelevato, tre navate e priva di cripta. La struttura è realizzata con conci squadrati di arenaria e la sua struttura ci riporta ad ricorda altri edifici costruiti dai maestri comacini tra Emilia e Toscana attorno all'XI secolo come ad esempio la pieve di San Pietro di Romena. Di notevole interesse sono alcuni capitelli delle colonne nonchè i bassorilievi presenti internamente ed esternamente all'abside. I primi documenti relativi a questo edificio, risalgono al 1030 e fino al '400 è documentata l'organizzazione di tipo collegiale. Dirimpetto alla chiesa, separato dal corso del fiume reno, sorgeva il castello dei Conti di Panico, distrutto con macchine da guerra per mano dei bolognesi nel 1325. Ai piedi dello sperone roccioso in cui sorgeva il castello, è presente un ponte a tre arcate che ricalca quello romanico danneggiato da eventi bellici nel secondo conflitto mondiale.
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