Castel d'Alfero, suggestivamente arroccato su un arricciamento d'una formazione marnoso-arenacea protesa sul torrente Alferello, è ormai abbandonato ma è un ben conservato esempio di borgo derivante da una struttura medioevale.
Era infatti un "castrum", piccolo ma ben munito, con rocca a valle sullo strapiombo, torre a monte, accesso laterale con porta, cinta muraria di raccordo che seguiva il ciglio dell'affioramento roccioso.
La parte a monte è stata ricostruita negli anni Sessanta quando è stata abbattuta anche la porta d'ingresso al castello, mentre della cerchia muraria rimangono brani solo nel lato sud.
Oggi vi si accede con una viottola, a lato dell'Oratorio della Madonna della Neve, che lambisce alcuni capanni ove era l'antica porta. Castel d'Alfero è documentato almeno dal 1216, e nel 1259 fu donato da Tommaso da Fogliano, nobile ravennate, ai Vescovi di Sarsina al cui comune tutt'oggi appartiene, costituendo una singolare enclave giuridico-amministrativa all'interno del territorio comunale di Verghereto.
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