In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La costruzione di questo Palazzo risale alla seconda metà del '600 e sorge in quello che un tempo era l'isolato di Sant'Aimo, nella contrada di San Filippo, nella zona dell'antico vallo fortificatorio in cui si ebbe l'unione dell'ampliamento orientale di Torino con quello meridionale. Destinato alla residenza cittadina della nuova nobiltà di corte, si inserisce nel vasto programma di rinnovamento urbanistico intrapreso a Torino per trasformare la città da piccola medievale a capitale europea.
Studi recenti fanno risalire la prima fabbrica del Palazzo al nobile Guglielmo Balbiano, primo maggiordomo del Duca Carlo Emanuele II e cavaliere di Malta, eletto Gran Priore della Delegazione di Venezia del Sovrano Ordine di Malta nel 1678. La casa venne realizzata a tre piani con caratteristico schema settecentesco a C con porticato: sono perfettamente conservate le scale gemelle poste ai lati dell'androne, di dimensioni meno spettacolari dell'adiacente palazzo Asinari, ma dotate di una straordinaria decorazione a stucco seicentesca che ne apparenta la qualità con quella dei grandi cantieri ducali coevi.
La casa venne realizzata a tre piani con caratteristico schema settecentesco a C con porticato: di particolare interesse sono le due scale doppie a pozzo su colonne e l'atrio con il cortile loggiato che si attesta ad una zona di giardino con fondale. Successivamente la casa venne sopralzata di un piano e il porticato venne raddoppiato in spessore; il giardino invece venne edificato con basso fabbricato eclettico. Al piano nobile l'alloggio presenta preziosi soffitti a cassettoni lignei dipinti con decorazioni a fascioni di pregevole gusto, che ne denunciano un utilizzo aulico, oltre ad alcuni riallestimenti di gusto tardo seicentesco nella sistemazione delle varie sale. Di notevole pregio anche il loggiato che si sviluppa parallelamente al lato maggiore del Salone, affacciato sul cortile e schermato da vetrate a piombo, è delimitato superiormente da una lunga volta a botte scandita da sottarchi: l'intera struttura presenta una singolare decorazione ottocentesca con costellazioni e segni zodiacali nella volta, mentre sottarchi e paraste sono risolte a grottesche, tutto giocato sui toni dell'azzurro.
Durante le giornate FAI di Primavera sarà possibile visitare Palazzo Piovano, soffermandosi nel cortile e poi salendo al primo piano nobile con la visita dell'appartamento aulico, il più rappresentativo dell'intera residenza, che presenta un ciclo di affreschi di ultimo Seicento che domina il Salone insieme al sorprendente soffitto ligneo finemente decorato a fascioni di pregevole gusto, il cui singolare soggetto del programma decorativo più antico è legato al mondo dell'Oriente turco e maltese.
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