In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Zogno, con i suoi oltre 8 mila abitanti distribuiti fra capoluogo e numerose frazioni, è il centro abitato principale della valle Brembana, a 16 Km da Bergamo. La Casa Museo Bortolo Belotti si trova all'ingresso del centro di Zogno lungo l'asse stradale storico nord/sud via Roma – via Cavour – piazza Italia – via Mazzini che provenendo da Bergamo conduceva verso San Pellegrino e l'alta valle. Se invece si sceglie di percorrere la strada nuova, viale XXIV Maggio, sempre procedendo verso nord si incontra a sinistra il grande parco della casa.
La Casa Museo Bortolo Belotti è il frutto di un importante lavoro di riqualificazione degli spazi della Villa Belotti, nella logica di un percorso di fruizione delle opere che evidenzia momenti della vita dello storico zognese, nei luoghi da lui vissuti. La villa zognese venne realizzata nel 1906 per il notaio Ulisse Cacciamali dall'architetto bergamasco Giovanni Barboglio. Nel 1913 la acquistò Bortolo Belotti, che ne fece non solo la residenza di famiglia ma un luogo di richiamo ai valori ideali che ispirarono la sua esistenza, condensati nel suo motto: non col vento.
La villa zognese venne trasformata dal Barboglio da abitazione civile in signorile dimora liberty, con il recupero del seminterrato e la costruzione di uno studio esterno e di un portichetto. Contemporaneamente, l'ampio prato a sud dell'abitazione veniva trasformato in un giardino di circa 5.000 metri quadri con alberi pregiati, vialetti e gradinate. Il giardino accoglie nobili opere d'arte frutto di un preciso disegno simbolico: il Convito dei Grandi Brembani, undici busti di uomini di grande fama di famiglia originaria della Val Brembana, eseguiti dallo scultore bergamasco Nino Galizzi; la stele del Saluto all'ospite, opera sempre del Galizzi e con testo del Belotti; l'edicola della Madonna; le statue dei leoni; il busto del Gioppino; la statua della Fede; l'epigrafe Hyeme et aestate e la lapide tassesca. Il piano nobile della villa ospita la pinacoteca con ventisei opere d'arte di grande pregio, fra quadri e sculture, appartenute a Bortolo Belotti e concesse al comune di Zogno dagli eredi dell'ex parlamentare del Regno d'Italia. Sullo stesso piano è sistemato lo studio che, arredato con mobili originali, custodisce l'archivio di Bortolo Belotti, nel quale si possono trovare anche lettere autografe di D'Annunzio.
Visitare la Casa Museo Bortolo Belotti e il suo parco consente di immergersi nel clima politico, culturale e sociale del '900. La sua casa di vacanza e per i fine settimana, lontano dal lavoro a Milano o dalla politica romana, viene solitamente aperta su richiesta. Durante le Giornate FAI di Primavera sarà raccontata l'evoluzione architettonica e decorativa della villa, che corre parallela alle fortune e sfortune politiche di Bortolo Belotti, deputato liberale in un territorio fortemente cattolico, tollerante prima e sempre più lontano col tempo dal fascismo. Affascinante il dialogo fra le sculture e le strutture che decorano il giardino, realizzate secondo un preciso disegno iconografico e simbolico, e la raccolta di importanti opere pittoriche e scultoree conservate nel piano nobile della villa, grazie agli eredi. La conoscenza con Bortolo Belotti si concluderà nello studio arredato con i mobili originali, che conserva il suo archivio, per completare il racconto a tutto tondo di questa figura poliedrica: avvocato, storico, poeta, politico, a cui dobbiamo l'opera fondamentale "Storia di Bergamo e dei Bergamaschi".
volontari FAI e apprendisti ciceroni Istituto di Istruzione Superiore Vittorio Emanuele II di Bergamo