Su di un’altura che domina la piccola insenatura del porto dell’isola di Capraia, sorgono gli edifici e le strutture di quella che fu la Colonia Penale Agricola. Istituita nel 1873, fu successivamente denominata Casa di Lavoro all’ aperto ed infine Casa di Reclusione di Capraia Isola. La sua chiusura fu disposta nel 1986 (D.M. 27-10-1986).
Da quel momento, le porte d’ingresso si sono spalancate a tutti, attraverso quegli archi un tempo simbolo del limite invalicabile della colonia penale.
Immersi in una spettacolare cornice naturale, aspra e selvaggia, pervasa dal profumo di macchia mediterranea, si sviluppano i diversi complessi edilizi dell' istituto penitenziario denominati "Diramazioni" (o distaccamenti). Il primo distaccamento che si incontra oltre l’arco d’ingresso è “l’Aghiale” con le celle, gli alloggi delle guardie, la mensa, un piccolo spaccio, il barbiere. Negli ultimi tempi era stata costruita anche una cappella, una sala proiezioni e un campetto da calcio. Alzando gli occhi verso il profilo del rilievo, ben si distinguono i muretti a secco costruiti dai detenuti che qui si dedicavano alle loro attività: agricoltura, allevamento, pastorizia ed infine pesca.
A più di 30 anni dalla chiusura, quegli edifici memoria storica di lavoro, di fatica e riscatto sociale, sono per lo più abbandonati, in attesa di essere lentamente conquistati dalla vorace natura. Alcuni difficilmente riconoscibili, quasi completamente dimenticati.
Un luogo magico, un luogo del cuore da salvare e non dimenticare.