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ARCHIVIO DI STATO DI BELLUNO

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L’Archivio di Stato di Belluno si trova nel cuore del centro cittadino, nel palazzo che fu per secoli sede della Confraternita di S. Maria dei Battuti, presso la chiesa omonima. L’edificio, d’impianto trecentesco, pur avendo subito vari rimaneggiamenti conserva ancora molteplici decorazioni ad affresco del secolo XV, nonché una ricca serie di tavolette lignee dipinte, pure quattrocentesche, che corredano le antiche travi del soffitto e costituiscono rare testimonianze del perdurare del gusto gotico in città. In seguito alle soppressioni napoleoniche delle congregazioni, l’edificio fu indemaniato e quindi occupato dall’Archivio Notarile distrettuale dal 1806 al 1971. Dal 1973 divenne sede dell’Archivio di Stato e fu interessato da laboriosi interventi di adeguamento e restauro, durante i quali furono rimosse controsoffittature, scaffali e contropareti e vennero rinvenuti gli affreschi e le tavolette dipinte, di cui s’ignorava persino l’esistenza. La chiesa di S. Maria dei Battuti, immediatamente adiacente, fu edificata intorno al 1330; conservava altari e dipinti di alto livello artistico che, in seguito alle soppressioni del 1806, furono dispersi o trasferiti altrove. Il portale gotico della facciata principale nel 1892 venne rimosso ed inserito nella chiesa cittadina di S. Stefano, ove si trova tuttora, mentre la relativa porta lignea quattrocentesca è conservata nel locale Museo civico. Pochi anni dopo l’indemaniazione napoleonica, la chiesa venne alienata a privati e nel 1984 fu acquisita dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e consegnata in uso all’Archivio. Dopo un lungo intervento di adeguamento e restauro, nel 2009 venne aperta al pubblico, ospitando - oltre alla Biblioteca interna d’Istituto - incontri, conferenze, convegni e mostre. Altri spazi coperti, come il chiostro, sono andati distrutti nel corso dei secoli e se ne hanno solo testimonianze iconografiche antiche e reperti archeologici nel giardino, racchiuso da un ampio tratto delle antiche mura cittadine, in affaccio sulla valle dell’Ardo e le Dolomiti bellunesi.

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L’Archivio di Stato di Belluno si trova nel cuore del centro cittadino, nel palazzo che fu per secoli sede della Confraternita di S. Maria dei Battuti, presso la chiesa omonima. L’edificio, d’impianto trecentesco, pur avendo subito vari rimaneggiamenti conserva ancora molteplici decorazioni ad affresco del secolo XV, nonché una ricca serie di tavolette lignee dipinte, pure quattrocentesche, che corredano le antiche travi del soffitto e costituiscono rare testimonianze del perdurare del gusto gotico in città. In seguito alle soppressioni napoleoniche delle congregazioni, l’edificio fu indemaniato e quindi occupato dall’Archivio Notarile distrettuale dal 1806 al 1971. Dal 1973 divenne sede dell’Archivio di Stato e fu interessato da laboriosi interventi di adeguamento e restauro, durante i quali furono rimosse controsoffittature, scaffali e contropareti e vennero rinvenuti gli affreschi e le tavolette dipinte, di cui s’ignorava persino l’esistenza. La chiesa di S. Maria dei Battuti, immediatamente adiacente, fu edificata intorno al 1330; conservava altari e dipinti di alto livello artistico che, in seguito alle soppressioni del 1806, furono dispersi o trasferiti altrove. Il portale gotico della facciata principale nel 1892 venne rimosso ed inserito nella chiesa cittadina di S. Stefano, ove si trova tuttora, mentre la relativa porta lignea quattrocentesca è conservata nel locale Museo civico. Pochi anni dopo l’indemaniazione napoleonica, la chiesa venne alienata a privati e nel 1984 fu acquisita dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e consegnata in uso all’Archivio. Dopo un lungo intervento di adeguamento e restauro, nel 2009 venne aperta al pubblico, ospitando - oltre alla Biblioteca interna d’Istituto - incontri, conferenze, convegni e mostre. Altri spazi coperti, come il chiostro, sono andati distrutti nel corso dei secoli e se ne hanno solo testimonianze iconografiche antiche e reperti archeologici nel giardino, racchiuso da un ampio tratto delle antiche mura cittadine, in affaccio sulla valle dell’Ardo e le Dolomiti bellunesi.
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