Ad Agrigento il Giardino della Kolymbethra è un angolo ombroso di paradiso, dove olivi secolari prosperano generosi e dove gli agrumi inondano la Valle dei Templi con i loro profumi. Angolo di terra promessa e giardino per eccellenza dove la natura si fonde con la storia, questa piccola valle era parte significativa di Akragas, la città fondata dai Greci nel VI secolo a.C. Diodoro Siculo narra che nel 480 a.C. il tiranno Terone, per approvvigionare d’acqua la città, fece progettare una rete di gallerie che si concludeva ai piedi dell’urbe in una grande vasca detta Kolymbethra "del perimetro di sette stadui", presto adattata a vivaio di pesci e frequentata da cigni e volatili, ma soprattutto capace di trasformare l’arida terra siciliana in un giardino fiorente di piante mediterranee.
Questo vero "luogo di delizia" nei secoli successivi passò alla Chiesa, che introdusse le piante di agrumi. Il Giardino divenne meta del Grand Tour tra XIX e XX secolo, celebrato da scrittori e viaggiatori.
Abbandonato negli ultimi decenni del Novecento, il Giardino ha ripreso vita grazie al FAI, che ha provveduto al restauro conservativo, al ripristino dei canali d’irrigazione, alla pulizia e valorizzazione degli ipogei e al recupero delle coltivazioni tradizionali, restituendo alla valle un equilibrio tra funzione agricola, valore ambientale e fascino storico.
Oggi i cinque ettari del Giardino offrono un itinerario sensoriale unico: il profumo delle zagare e degli agrumi, l’argento degli ulivi secolari, il lieve rumore dell’acqua nei canali e la varietà di piante della macchia mediterranea con mirto, terebinto, lentisco e ginestra.
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Per mantenerlo intatto e curarlo in modo adeguato, questo luogo - come tutti gli altri salvati dal FAI - necessita di un’attenta manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, e periodici interventi di restauro. Inoltre, i costi di gestione che permettono l’apertura al pubblico sono significativi. Per questo abbiamo bisogno di un aiuto concreto da parte di chi, come noi, vuole mantenere vivi per sempre luoghi unici e speciali.
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