Un patrimonio di bellezza che tuteliamo e valorizziamo grazie all’impegno di molti professionisti - architetti e storici dell’arte, giardinieri, guide, custodi. E poi ci sono i volontari: è anche grazie a loro che i nostri Beni sono a disposizione di tutti.
Da Parco Villa Gregoriana a Tivoli, il cui nucleo è greco, al Negozio Olivetti che vede la luce a Venezia nel 1958: di anno in anno, di secolo in secolo, i Beni raccontano la storia che li ha attraversati. E noi, da oltre quarant’anni, lavoriamo per restituirvela.
Ed è al pubblico, attuale e potenziale, dei nostri Beni, che ci lega l'interesse comune di una fruizione culturale e del tempo libero edificante, appagante, gioiosa e a misura delle diverse esigenze: per questo proponiamo un ricco calendario di attività per le famiglie con bambini, gli amanti dell'attività all'aria aperta, le scuole di ogni ordine e grado, le persone culturalmente più curiose.
La maggior parte dei Beni ci è donata spontaneamente da privati. Altri Beni ci sono affidati in concessione dalle istituzioni, come il Giardino della Kolymbethra nella Valle dei Templi ad Agrigento, Parco Villa Gregoriana a Tivoli (Roma) e l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate in provincia di Lecce.
Donare un Bene al FAI significa garantirgli un futuro. Non solo lo restauriamo, ma prima ancora lo studiamo a fondo per valorizzarlo al meglio e restituirlo alla fruizione del pubblico.
Valutiamo ogni tipo di donazione. Tuttavia, adottiamo dei precisi criteri per scegliere quali luoghi possano entrare a far parte de Beni FAI:
· la storia: i nostri Beni devono saper raccontare l’evoluzione dell’identità, della cultura, dell’arte e del paesaggio italiani.
· il territorio: ci piace che un Bene si integri in modo significativo con il territorio cui appartiene, così da valorizzare non solo il Bene, ma anche la ricchezza di tutto il suo contesto.
· la sostenibilità: la ristrutturazione e la successiva apertura al pubblico di un Bene devono rispondere a criteri di sostenibilità economica, sia per i grandi Beni che per i più piccoli.
Da sempre consapevole del valore educativo e inclusivo della cultura, il FAI si adopera per rendere i propri Beni sempre più vivi e accoglienti.
(Visione del FAI, punto 3)
Non solo. Ci impegniamo quotidianamente anche per migliorare il più possibile la gestione dei luoghi di cui ci prendiamo cura, nel rispetto dell'ambiente e del paesaggio che li circondano.