19 settembre 2023
È stato nei primi anni Novanta quando l’allora Presidente Regionale FAI Liguria, Duccio Gaslini Alberti, mi propose di entrare nella costituente Delegazione FAI di Portofino. Nella mia famiglia c’era già una forte sensibilità verso la tutela dell’ambiente, a partire da mio padre che aveva sostenuto apertamente la campagna di Indro Montanelli per la tutela del Parco di Portofino. Inoltre il FAI era già presente sul Levante ligure con tre Beni ed alcuni terreni avuti in donazione sul Monte di Portofino, quindi le sue campagne di salvaguardia verso beni artistici e naturalistici erano già note e condivise. Mettermi in gioco per la Fondazione divenne quindi piuttosto semplice.
Un’esperienza unica, durata oltre un ventennio, che mi ha permesso di avere una visione, da esterno, sul nostro patrimonio storico, artistico e naturalistico, sulle problematiche legate alla sua conservazione ma soprattutto sulle buone pratiche da adottare perché “conservazione” e “sviluppo” dialogassero in maniera armonica e ritengo che su quest’ultimo aspetto, sarà sempre più importante il ruolo del FAI come equilibrato mediatore. Ho anche ricordi bellissimi come l’inaugurazione di Villa e Collezione Panza alla presenza del Presidente Ciampi, soprattutto perché il FAI con l’arte contemporanea si apriva verso una delle mie grandi passioni.
Abbiamo soprattutto svolto un’attività di divulgazione legata alla storia dell’albergo che ha visto negli anni il succedersi di appuntamenti storici e non solo, dai primi esperimenti di Guglielmo Marconi sulle terrazze dell’hotel, al “Trattato Italo-Francese sul Carbone e l’Acciaio” la C.E.C.A., alla presenza del primo ministro Alcide De Gasperi, dalla quale sarebbe nata la C.E.E. la Comunità Economica Europea. E ancora il soggiorno dell’allora Imperatore di Etiopia, Hailé Selassié, o il viaggio di nozze di Lawrence Olivier e Vivien Leigh, l’indimenticabile Rossella O’Hara di Via col Vento.
Le stanze “addottate”, la Sala da Pranzo e la Camera da Letto del Marchese Roi, sono ambienti strettamente legati al concetto di “ospitalità”, fondamentale nella nostra attività alberghiera. Inoltre, come famiglia di imprenditori lombardi, pur essendo approdati in Liguria con l’acquisto del Miramare nel 1945, abbiamo sempre mantenuto uno stretto legame con la regione d’origine che ha visto fin dai primi del Novecento l’avvio delle nostre attività imprenditoriali.
Villa Fogazzaro Roi ci ha conquistato fin dall’inizio, in una visita fuori programma, durante un soggiorno a Lugano. Complice non solo la bellezza un po’ melanconica della villa ma anche l’entusiasmo della sua direttrice, Chiara Colombo, nel farci conoscere storia e progetti di questa proprietà.
Uscimmo da lì con la decisione di contribuire da subito con un piccolo intervento di restauro e poi l’anniversario del Miramare, ha offerto lo spunto per proseguire su questa strada.
Villa Necchi Campiglio a Milano e Villa e Collezione Panza a Varese sono le altre due proprietà che considero un po’ luoghi del cuore ma in genere, l’ingresso in un Bene FAI, dal Castello di Avio in Trentino all’Abbazia di Santa Maria di Cerrate in Salento, coincide sempre con una sensazione di benessere, non solo esteriore.
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