Tre luoghi in restauro aperti solo durante le Giornate FAI di Primavera 2024

Tre luoghi in restauro aperti solo durante le Giornate FAI di Primavera 2024

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Tre luoghi in restauro aperti solo durante le Giornate FAI di Primavera 2024
Dal territorio

11 marzo 2024

Curiosi di scoprire luoghi inaccessibili? Solo durante le Giornate FAI di Primavera potrete ammirare un dipinto in esclusiva e accedere a un teatro e a un sito archeologico che in questo momento sono chiusi al pubblico perché in restauro.

Trittico Crivelli del Palazzo dell’Arengo, Delegazione FAI di Ascoli Piceno

Il restauro del Trittico di Carlo Crivelli avviene nelle sale del secondo piano del Palazzo dell'Arengo, edificio del XII secolo, sede iniziale del Libero Comune, situato nel cuore della città. Nel Quattrocento il Palazzo divenne sede della Camera Apostolica e venne successivamente ampliato fino ad assumere la maestosità attuale a opera dei fratelli Giosafatti.

Solo durante le Giornate FAI di Primavera 2024 si potrà assistere agli interventi di restauro che interessano il secondo trittico di Valle Castellana dipinto dal Crivelli intorno al 1472, del quale fa parte il celebre San Sebastiano, vestito secondo la moda del tempo.

«Vedere da vicino il restauro di un'opera è sempre un'esperienza unica; l'opera è lì, vicinissima all'occhio del visitatore che ne scopre i dettagli e conosce, grazie alla spiegazione del ricercatore e del restauratore, la tecnica e i segreti del disegno, dei colori, delle pennellate dell'opera entrando in intimità con l'autore.La presenza del restauratore e del Professore che ha effettuato la diagnostica rende unica l'occasione di guardare da vicino l'elegante mondo crivellesco dove si fondono iconografia cristiana e mondo cortese».

Alessandra Stipa, Presidente Regionale FAI Marche e Capo Delegazione FAI di Ascoli Piceno

restauro

Nave Marausa 2, Gruppo FAI di Marsala

«La scelta di organizzare le nostre Giornate FAI di Primavera presso il museo archeologico Lilibeo di Marsala, è scaturita dal rinvenimento della nave Marausa 2 recuperata con modalità mai adottate in precedenza.

Il relitto, individuato nel luglio 2020, è stato trovato a soli 100 metri dalla costa e a 2 metri di profondità tra Trapani e Marsala in eccezionale stato di conservazione, dovuto alla particolare conformazione geomorfologica del fondale. Per lo scavo è stata applicata un’innovativa metodologia che per la prima volta al mondo ha consentito di recuperare quasi per intero un’antica nave romana sommersa da migliaia di anni, senza che questa venisse smontata sott’acqua. Gli operatori specializzati hanno costruito una gabbia in tubi da edilizia e fasce di sostegno che ha consentito di mantenere i dettagli dell’architettura navale e conservare intatta la forma della chiglia dell’imbarcazione. Una volta ingabbiato e messo in sicurezza lo scafo, si è proceduto a portarlo a galla applicando alla struttura appositi palloni di sollevamento. Dopo la navigazione avvenuta a traino fino al porto di Marsala, il relitto è stato trasportato al cantiere di restauro allestito presso il Parco archeologico di Lilibeo.

Lo scafo inizialmente è stato collocato in una grande vasca all’interno di una tensostruttura, dove è stato effettuato il processo di desalinizzazione propedeutico al trattamento conservativo. In fase di studio e restauro anche il materiale recuperato all’interno dello scafo, che ha consentito di datare la nave oneraria al II sec. d.C.

Durante le Giornate FAI di Primavera gli studenti Apprendisti Ciceroni illustreranno le varie fasi dal recupero al restauro, con il supporto di un filmato, e sarà possibile accedere al cantiere aperto, curato dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, e seguire le varie fasi del restauro e ammirare il relitto alla presenza di archeologi specializzati, all'opera senza sosta per il completamento dei lavori».

Maria Elisabetta De Vita, Capo Gruppo FAI Marsala

restauro

Teatro comunale di Bologna, Delegazione FAI di Bologna

Le visite guidate dagli studenti delle scuole superiori della Città Metropolitana di Bologna vi condurranno alla scoperta degli spazi del Teatro Comunale, uno dei luoghi culturali più significativi della città e certamente uno dei più importanti per la cultura musicale italiana, attualmente chiuso per i lavori di rinnovamento.

Inaugurato il 14 maggio 1763, il Teatro Comunale rappresenta il primo esempio di grande teatro “all'italiana” costruito con il contributo e il sostegno della comunità cittadina.

Tra gli illustri artisti che hanno contribuito alla sua fama, spicca Richard Wagner. Il debutto de Lohengrin il 1° novembre 1871 segnò un momento significativo nel panorama lirico italiano e fu seguito da una serie di prime esecuzioni delle opere wagneriane.

Oggi, a oltre 250 anni dalla sua apertura, il Teatro Comunale di Bologna affronta una nuova sfida: il rinnovamento degli spazi storici e l'aggiornamento funzionale per rispondere alle esigenze del pubblico e delle produzioni sceniche.

I lavori di ammodernamento, iniziati nel 2022 dopo l'identificazione del progetto vincitore, mirano a riaprire il Teatro Comunale nel 2026, diventando ancora una volta il fulcro della cultura teatrale bolognese e oltre.

Solo durante le Giornate FAI potrete ammirare il Foyer Respighi con i suoi splendidi bassorilievi in bronzo di Wagner e Verdi, per poi entrare nella suggestiva Sala del Teatro, ora priva delle poltrone abituali. Successivamente, visiterete il "Golfo mistico", la Buca dell'Orchestra, e salirete sul palco per esplorare il cuore tecnico di un teatro lirico con la sua imponente torre scenica.

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