28 ottobre 2021
A pochi giorni dal G20 a Roma e dalla COP26 di Glasgow, la conferenza ONU sui cambiamenti climatici che vedrà 197 capi di Stato riuniti per decidere come contrastare il riscaldamento globale, l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, cui sono associati esperti, studiosi e intellettuali di rilievo internazionale, ha consegnato al Premier Mario Draghi un appello urgentissimo corredato da contributi scientifici autorevoli che delineano scenari impressionanti.
Secondo le proiezioni del Intergovernamental Panel for Climate Change (luglio 2021) riportate nel documento entro il 2100 l’innalzamento del livello medio del mare, dovuto al riscaldamento globale (+2,5-3,1 gradi previsti ad oggi), a Venezia raggiungerà 44-76 cm; le barriere artificiali del Mose dovranno alzarsi in media 260 volte l’anno, e ciò non basterà comunque ad arrestare il grave deterioramento dell’ecosistema lagunare, già in atto e drammaticamente visibile, e a evitare danni irreparabili a una città patrimonio mondiale dell’umanità, che sta cedendo, sommersa e aggredita dall’acqua salmastra, minata dalle sue straordinarie ma sempre più fragili fondamenta.
Servono soluzioni ulteriori e urgenti: serve fare ordine negli organi di tutela e gestione della Laguna, ma serve soprattutto dare finalmente credito, con reale convinzione, a scienziati e tecnici che da anni lanciano allarmi purtroppo inascoltati. Conoscenza e coscienza: l’appello dell’Istituto Veneto si fonda su questo e questo è l’obiettivo del FAI, anche e soprattutto a Venezia.
La salute di Venezia è al centro dell’attenzione e dell’impegno della Fondazione, che dal 2015 promuove nei suoi Beni cittadini, il Negozio Olivetti in Piazza San Marco e Casa Bortoli sul Canal Grande, iniziative volte a diffondere nel pubblico una conoscenza aggiornata e approfondita, per favorire una presa di coscienza della gravità della situazione e così generare una sempre maggiore pressione sulle istituzioni nazionali e locali, perché agiscano finalmente e subito: per prima la mostra delle fotografie delle Grandi Navi scattate da Gianni Berengo Gardin e da ultima la mostra “Together”, inaugurata al Negozio Olivetti il 14 settembre scorso, che apre alla riflessione sull’abitare a Venezia: l’occasione per il FAI di denunciare l’emorragia inesorabile dei suoi abitanti, scoraggiati dagli effetti della crisi ambientale e dal turismo di massa, che rendono Venezia sempre più invivibile, privandola, insieme ai cittadini, della sua vitalità e della sua identità.
Il 21 novembre prossimo sarà Casa Bortoli, Bene FAI sul Canal Grande, a ospitare queste riflessioni: in questa dimora storicamente privata, intitolata dal FAI alla funzione pubblica di ospitare un dibattito permanente, scientifico ma accessibile a tutti, sulla salute di Venezia, nel suo salotto che affaccia proprio sulla Basilica della Salute e nel giorno della Festa della Madonna, autorevoli esperti racconteranno in un webinar, primo di una serie in programma nel 2022, cosa possiamo e dobbiamo fare, subito, per salvare Venezia e la sua Laguna.
Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti
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