03 dicembre 2015
«È un autentico successo, superiore alle aspettative, la mostra sulle fotografie sulle Grandi Navi di Gianni Berengo Gardin, ospitata dal FAI - il Fondo Ambiente Italiano - negli spazi del Negozio Olivetti progettato da Carlo Scarpa, in piazza San Marco, dopo che il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro aveva fermato la realizzazione dell`esposizione a Palazzo Ducale, a cura della Fondazione Musei Civici, con una lunga scia di polemiche. Nel primo mese di apertura, hanno visitato l`esposizione di Berengo Gardin oltre 8 mila persone.
«Un dato notevole che, considerato il giorno di chiusura settimanale del Negozio Olivetti, porta a una media di circa 300 visitatori al giorno. Un risultato di tutto rispetto, soprattutto se si considera che per la limitatezza e la delicatezza degli spazi progettati da Scarpa, il Negozio Olivetti non può ospitare più di 30 persone per volta. Numerosi i turisti che hanno visitato l`esposizione, tutti molto colpiti dal problema della presenza delle Grandi Navi a Venezia, con una significativa presenza di Francesi - i più critici - e di Inglesi. Ma sono numerosi anche i turisti italiani, che in parte hanno già sentito parlare del problema. In molti, parlando anche del personale del FAI si pongono il problema di una presenza compatibile delle navi da crociera con la dimensione di una città come Venezia e il suo patrimonio architettonico e paesaggistico.
«La mostra, che è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18.30, proseguirà sino al prossimo 10 gennaio. Il sindaco Brugnaro si era anche rifiutato di andare a vederla e ha avuto parole molto dure nei confronti del grande fotografo di origine veneziana, accusandolo addirittura di volersi fare pubblicità con il nome di Venezia e sottolineando che il fatto di essere nato - "per caso" a Santa Margherita Ligure non lo rende "veneziano".
“Mi sento venezianissimo“, aveva replicato il fotografo. “La mia famiglia è veneziana da cinque generazioni, per tre abbiamo gestito un negozio di artigianato e perle in calle Larga San Marco e mio padre vogava per la Canottieri Bucintoro e ha conosciuto mia madre in Liguria in occasione di una regata. A Venezia ho dedicato dieci libri e per fare queste foto non ho usato ‘chissà quali teleobiettivi' come ha detto il sindaco, ma ho dovuto addirittura utilizzare dei grandangoli perché le navi erano così grandi che non entravano nel mirino”».