Podere Lovara, un presidio di educazione ambientale

Podere Lovara, un presidio di educazione ambientale

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Podere Lovara, un presidio di educazione ambientale
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07 maggio 2025

Grazie a un accordo con il Parco Nazionale delle Cinque Terre Podere Lovara a Punta Mesco sarà un presidio di educazione ambientale. Offrirà ai camminatori una sosta in una tipica casa rurale, un ristoro con prodotti locali e un video racconto immersivo dedicato alla storia del paesaggio.

Il FAI ha aperto al pubblico Podere Lovara sul Promontorio di Punta Mesco: 45 ettari di macchia mediterranea a picco sul mare, raggiungibile solo a piedi lungo il sentiero che collega Levanto e Monterosso. Un Bene inserito in una zona dal grande valore paesaggistico e culturale, immerso nel Parco Nazionale delle Cinque Terre, sito di Interesse Comunitario e Patrimonio UNESCO, donato al FAI nel 2009 dall’Immobiliare Fiascherino s.r.l. di Monza. Fanno parte del Bene anche tre fabbricati rurali, le due “Case Lovara” Casa Rossa, con nuovi spazi recuperati per l’accoglienza e il ristoro, e Casa Bianca, che ospiterà il video racconto immersivo Questo è un Parco dell’uomo dedicato alla storia del paesaggio di Punta Mesco – e Casa Nuova.

Grazie a un accordo tra il FAI e il Parco Nazionale delle Cinque Terre, con il coinvolgimento del Comune di Levanto che ne ha condiviso le finalità, Podere Lovara diviene un centro di educazione e formazione ambientale: un nuovo presidio nell’area tutelata e gestita dal Parco, che offre ai camminatori lungo il sentiero non solo l’occasione di fare una sosta utile e dilettevole, grazie ai nuovi servizi di accoglienza e di ristoro con prodotti del territorio, ma soprattutto di vivere un’esperienza culturale originale e memorabile.

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Il paesaggio storico delle Cinque Terre

Si potrà godere liberamente degli spazi restaurati e riallestiti di una tipica casa rurale con il suo orto, l’uliveto e il vigneto, costruita fin dal Settecento e abitata fino agli anni ’80 del Novecento, che sorge su un versante di terrazzamenti coltivati a picco sul mare, anch’essi restaurati e reimpiantati dal FAI, e che sono fondamento e simbolo del paesaggio storico delle Cinque Terre. E poi si potrà assistere alla proiezione immersiva di un video racconto inedito, realizzato dal FAI e affidato alla voce dell’autore e scrittore spezzino Dario Vergassola, che ripercorrerà le vicende di questo luogo e del territorio circostante, tra Grande Storia e piccole storie, spaziando tra documenti e testimonianze, atti notarili e cinegiornali, e tra agricoltura, natura e perfino letteratura – tra cui Italo Calvino ed Eugenio Montale, che a Punta Mesco intitolò una poesia –, toccando fenomeni sociali e culturali, e crisi economiche e ambientali, che nei secoli ne hanno più volte cambiato il destino. Fino ad oggi, al recupero a cura del FAI, che ne ha fatto un esperimento di autosufficienza energetica e di gestione a impatto zero sull’ambiente: un luogo che promuove l’educazione al paesaggio e la tutela dell’ambiente in sé, a partire dalla sua gestione e dall’esperienza culturale che offre al pubblico, non solo raccontando la sua storia, ma anche invitando a comportamenti individuali necessari e virtuosi, come portare via con sé i propri rifiuti o usare una toilette a secco, appositamente collocata dal FAI per risparmiare l’acqua, che in questo luogo, come altrove, è una risorsa sempre più preziosa.

Un unicum tra i Beni del FAI

Un’apertura che coincide con il cinquantesimo anno della Fondazione, e di cui rappresenta un unicum non solo per le caratteristiche e il fascino del luogo – vi si arriva solo a piedi, lungo un sentiero millenario immerso nella natura e affacciato sul panorama da Porto Venere alla Costa Azzurra –, ma anche perché qui il FAI ha voluto, con caparbietà ed entusiasmo, e con eccezionale impiego di risorse, salvare e ripristinare un angolo di paesaggio rurale che incarna e testimonia la storia di questo luogo e dei suoi abitanti, ma che, abbandonate le culture, gli edifici e i terrazzamenti e con il conseguente avanzare del bosco, rischiava di perdersi per sempre.

Podere Lovara è uno dei progetti più esemplari del FAI nel suo intento di salvare il paesaggio italiano, tornando a prendersene cura, pezzo per pezzo, sottraendolo all’abbandono, soprattutto nelle aree interne e periferiche del Paese, per riportarlo alla storica funzione e a una nuova fruizione, educativa e ricreativa.

I commenti

“Dedico questa nostra entusiasmante e travagliata fatica a quelle decine di generazioni di donne e uomini liguri che, con immane fatica, hanno modellato nei secoli questa terra, adattandola alle proprie necessità, con la costruzione di monumentali terrazzamenti che hanno consentito all’agricoltura dell’ulivo, della vite, degli orti e degli alberi da frutto di affiancarsi al bosco, vero sovrano di questa natura incontaminata. Generazioni di donne e di uomini, forti e determinati continuatori della creazione di uno dei paesaggi agricoli più eroici d’Italia e che la provvidenziale istituzione e l’opera concreta del Parco Nazionale delle Cinque Terre hanno reso una realtà educativa perpetua. Il FAI è orgoglioso di aver fatto la sua piccola parte, assieme all’appassionato sostegno della Fondazione Zegna, per affidare questo luogo al futuro, per sempre e per tutti.” Marco Magnifico, Presidente FAI.

“È una grande soddisfazione vedere rinascere Podere Lovara, un bene dal forte valore simbolico, culturale e ambientale, che rappresenta una tappa cruciale nel percorso di valorizzazione delle radici agricole del nostro Parco. Inserito nel contesto unico di Punta Mesco e restituito alla collettività grazie all’impegno del FAI, questo luogo diventa oggi un presidio vivo e attivo per comprendere il rapporto millenario tra uomo e natura, che è alla base del paesaggio delle Cinque Terre. Podere Lovara incarna perfettamente l’idea di Parco dell’uomo: non un’area da cui l’uomo è escluso, ma un territorio in cui l’intervento umano, se consapevole e rispettoso, diventa strumento di tutela, educazione e sostenibilità. Sarà un punto di riferimento per approfondire temi come l’agricoltura sostenibile, i cambiamenti climatici, la gestione delle risorse e la salvaguardia del paesaggio. L’inserimento della visita al Podere tra i servizi gratuiti della Cinque Terre Card rappresenta un segnale concreto di inclusione e promozione di un turismo lento e consapevole, che si allontana dai percorsi più affollati per riscoprire attraverso i nostri sentieri, luoghi autentici e carichi di significato, ideali anche per attività di educazione motoria. Ringrazio il FAI per aver creduto in questo progetto e per aver condiviso con noi la visione di un parco che mette al centro l’uomo, la sua storia e la responsabilità verso l’ambiente.” Lorenzo Viviani, Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre.

“L’apertura del Podere Lovara rappresenta un modello di riferimento per la valorizzazione del paesaggio rurale ligure e per un’agricoltura rigenerativa che coniuga sostenibilità, memoria storica e innovazione. Qui, grazie alla visione del FAI e alla sinergia tra enti pubblici e privati, prende vita un presidio educativo e culturale capace di raccontare il territorio e formare le future generazioni. Un ringraziamento sentito va al Presidente del FAI, Marco Magnifico, alla Direttrice Culturale Daniela Bruno, al Presidente del Parco delle Cinque Terre, Lorenzo Viviani, al Direttore Patrizio Scarpellini e al Sindaco di Levanto Luca Del Bello per aver creduto in questo progetto esemplare. È un orgoglio per la Regione Liguria accompagnare e sostenere iniziative come questa, che restituiscono valore alla terra e rafforzano l’identità delle nostre comunità.Alessandro Piana, Vicepresidente della Regione Liguria con delega all’Agricoltura.

Il Parco Nazionale delle Cinque Terre

L’accordo attuativo tra il FAI e il Parco Nazionale delle Cinque Terre mira a promuovere la valorizzazione e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione di Podere Lovara, per renderlo un presidio di educazione e formazione ambientale sul tema dell’agricoltura in un contesto speciale come quello del Parco delle Cinque Terre; un’opportunità per contribuire alla sensibilizzazione ambientale e culturale e allo sviluppo turistico sostenibile di un territorio tanto bello quanto delicato. Tra le attività previste nell’accordo, laboratori didattici rivolti a famiglie e scuole in collaborazione con il Centro di Educazione Ambientale (CEA) del Parco Nazionale delle Cinque Terre e attività di formazione per gli operatori turistici.

La storia di Podere Lovara

L’area di Podere Lovara venne acquistata negli anni ’90 del Novecento dall’Immobiliare Fiascherino s.r.l. di Monza, per farne un insediamento di abitazioni turistiche raggiungibili da una strada carrozzabile. Nel 1999 fu proprio l’istituzione del Parco Nazionale delle Cinque Terre e il suo statuto a tutela dell’ambiente a bloccare il progetto, e al tempo stesso a sancire la fine dell’insediamento umano. Venendo a mancare i presupposti del progetto immobiliare, con grande sensibilità sociale e civile l’amministratore dell’Immobiliare Adriano Piva si rivolse allora al FAI, a cui il Podere venne donato nel 2009. La donazione ha permesso al FAI, con il decisivo supporto della Fondazione Zegna, di restaurarne gli edifici, ripristinare i muretti a secco, piantare ulivi, un vigneto, alberi da frutto e 250 metri quadrati di orto.

Accanto ai lavori di restauro e riqualificazione paesaggistica, sostanziali sono stati gli interventi legati alla sostenibilità energetica e idrica del Bene, che hanno permesso di renderlo oggi un modello di sostenibilità garantita da fonti rinnovabili.

Il Podere, infatti, completamente isolato dalla rete elettrica e dall’acquedotto, sfrutta tutte le risorse naturali a sua disposizione: l’energia solare e l’acqua piovana raccolta dai tetti e dai rivi. L’energia elettrica viene prodotta da 46 pannelli fotovoltaici, nascosti sulla copertura di Casa Rossa e su di una tradizionale tettoia in legno. L’acqua calda e il riscaldamento sono forniti da 4 pannelli solai termici.

“Con enorme gioia torno a Podere Lovara a Punta Mesco nell’anno del cinquantesimo anniversario del Fondo per l'Ambiente Italiano e a quasi 10 anni dalla prima presentazione al pubblico di questo meraviglioso compendio agricolo salvato dal FAI. Questo Bene rappresenta per me un vero e proprio faro, un avamposto nella tutela del paesaggio come parte del patrimonio culturale, il cui recupero è stato un concreto esempio di approccio integrato tra pubblico e privato che ha riguardato la diversità culturale, biologica, geologica e architettonico-paesaggistica del luogo. Fondazione Zegna, che quest’anno compie venticinque anni, fin dalla sua nascita è stata al fianco del FAI, confermando una comunione di visione con la propria missione di dare continuità ai valori del fondatore Ermenegildo Zegna, autore negli anni '30 del secolo scorso di un ampio progetto di valorizzazione del proprio territorio di origine nelle Alpi Biellesi.” Anna Zegna, Presidente Fondazione Zegna.

Questo è un Parco dell’uomo

Proprio per far conoscere il legame profondo tra le attività dell’uomo, che ha abitato queste terre sin dalla fine dell’Alto Medioevo, e l’evoluzione dell’ambiente, che nei secoli si è arricchita in diversità biologica e culturale, nella Casa Bianca sarà proiettato il video-racconto Questo è un Parco dell’uomo (durata 20 minuti), affidato alla voce di Dario Vergassola, autore e scrittore ligure.

Un viaggio nel tempo per comprendere il paesaggio che ci circonda e imparare a prendersene cura, non allontanando l’uomo dalla natura ma riportandolo, affinché assuma nuovamente il suo ruolo essenziale.

Un racconto che svela il percorso per la tutela del Bene che in questi anni il FAI ha attuato sino ad arrivare all’offerta di oggi, con il progetto di recupero di un mondo agricolo secolare e di sviluppo sostenibile delle risorse locali.

Anche il progetto di accoglienza al visitatore si fonderà sulla sinergia con le risorse locali proponendo prodotti degli agricoltori del territorio: anche attraverso il loro lavoro sarà possibile conoscere meglio l’ambiente di Punta Mesco.

Gli altri Beni FAI in Liguria

Podere Lovara, apertura speciale nel cinquantesimo anno dalla nascita della Fondazione, si va ad aggiungere agli altri Beni del FAI aperti al pubblico in Liguria: l’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli (GE); Casa Carbone a Lavagna (GE); il Promontorio e Torre di Punta Pagana a San Michele di Pagana – frazione di Rapallo (GE); l’Antica Barberia Giacalone a Genova e Casa e Collezione Laura a Ospedaletti (IM). A seguire, il 22 maggio inaugurerà Villa Rezzola a Lerici (SP), il più bel giardino inglese della Riviera di Levante in una villa di fine Ottocento che abbraccia con lo sguardo l’intero Golfo dei Poeti.

Ringraziamenti

Il FAI ringrazia per il Patrocinio Regione Liguria e Comune di Levanto.

Grazie anche alla Fondazione Zegna che, in qualità di Partner, ha contribuito al recupero di Podere Lovara ispirandosi alla visione di Ermenegildo Zegna, imprenditore tessile che, dal 1910, si dedicò alla sua impresa, alla comunità locale e al paesaggio, dando vita all’Oasi Zegna.

Fondazione Ermenegildo Zegna | Promuovere un futuro migliore

Fondazione Ermenegildo Zegna ha la missione di collaborare nel creare un futuro migliore per le prossime generazioni. Ispirandosi all’etica di restituzione alla propria comunità che guidò il fondatore fin dal 1910, la terza generazione della famiglia nel 2000 ha creato la fondazione per dare continuità all’eredità filantropica ricevuta. Seguendo la visione del fondatore e la strada da lui tracciata, qualità e dedizione vivono in armonia con la protezione dell'ambiente naturale, il benessere sociale e lo sviluppo culturale.

www.fondazionezegna.org

Il progetto “Un ambiente per l’Ambiente”, che a Podere Lovara ha visto la realizzazione del video racconto “Questo è un Parco dell’uomo”, è reso possibile grazie al fondamentale sostegno di: Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI e partner degli eventi istituzionali, che da sempre lavora nel rispetto delle risorse naturali adottando soluzioni attente all’ambiente che ci circonda; Epta, vicina al FAI dal 2015, ha sostenuto importanti interventi di restauro e attività di manutenzione e dal 2025 contribuisce alla valorizzazione e al racconto culturale dei Beni FAI, confermando così il suo costante impegno nella responsabilità sociale e ambientale; Rolex, storico sostenitore della Fondazione, che ha rinnovato la propria vicinanza al FAI e l’impegno a tramandare una cultura sostenibile alle future generazioni.

50 anni di impegno

Nel 2025, per celebrare i 50 anni della Fondazione, oltre all’apertura al pubblico di 5 nuovi Beni ci aspettano tante nuove sfide: restauri architettonici, di opere d’arte e di arredi d’epoca, ma anche interventi di monitoraggio e nuovi spazi da restituire alla collettività. Abbiamo pianificato 11,6 milioni di euro di investimenti in cantieri, progetti e attività di valorizzazione: un grande progetto per un futuro da creare insieme.

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