25 settembre 2024
«Ho una grande fiducia in un seme. Convincimi che hai un seme e sono pronto ad aspettarmi meraviglie».
H. D. Thoreau, Walden o Vita nei boschi (Walden or Life in the Woods), 1854
L’edizione autunnale della Tre Giorni per il Giardino si terrà da venerdì 18 a domenica 20 ottobre 2024 al Castello e Parco di Masino a Caravino (TO). L’evento è tra le più importanti e apprezzate manifestazioni florovivaistiche d’Italia, che da oltre trent’anni si pone l’obiettivo di appassionare un pubblico sempre più largo alla cultura del giardinaggio, alla cura del verde e alla conoscenza di piante, fiori, frutti e – specialmente quest’anno – semi.
In questa edizione, a cura di Emanuela Orsi Borio, oltre cento vivaisti provenienti da tutta Italia ed espositori altamente specializzati proporranno piante e idee per il giardino, mostrando e suggerendo, accanto alle soluzioni tradizionali, nuove possibilità e pratiche originali che favoriscano non solo la bellezza, ma anche e sempre più la sostenibilità nella cura del verde; anche alla piccola scala di un giardino privato e perfino del balcone di casa, infatti, tutti possiamo contribuire alla salute del Pianeta mitigando gli impatti della crisi ambientale e adattandoci ai suoi effetti con le scelte e i comportamenti “giusti”.
Tra i nuovi vivaisti ci saranno Althea Vivai, una piccola ma affermata realtà del Comasco specializzata nella selezione e coltivazione di ellebori ed epimedium, che presenterà alcune rarità come il progenitore degli ellebori a fiori doppi, Helleborus torquatus ‘Tinckerbell’, e Michael Schick, noto maestro giardiniere tedesco esperto di pomodori, tanto da arrivare a coltivarne 930 varietà diverse e produrre semi per preservare la biodiversità di questo frutto. Annalisa Glorio, di Le Rose profumate, porterà – solo in esposizione – una nuova rosa botanica, la rosa stellata mirifica. Paolo Pozzo avrà due nuove rose Dannahue (David Austin 2023), arbusto eretto e cespuglioso dallo splendido colore albicocca con profumo ricco di note di limone e litchi, e Penelope Lively (David Austin, 2023), deliziosa rosa affascinante ed elegante. Ha portamento eretto, fiori con varie sfumature dal rosa fino al color lavanda. La sua fragranza è classica di rosa antica, con note di lampone, limone e un soffio di mirra.Tra i nuovi espositori di questa edizione spiccano MovingLab, un “laboratorio su quattro ruote” per il controllo e il monitoraggio degli effetti del cambiamento climatico a cura del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture (DIATI) del Politecnico di Torino, Althea Vivai, AIPV (Associazione italiana dei professionisti del verde) e Lucia Cortassa Mecarelli, artista di Como che crea “Ortaggi d’autore”, gioielli e piccoli accessori realizzati in feltro e tessuto e ispirati all’orto e al giardino.
Ancora, tra le nuove produzioni di vivai cult della “Tre Giorni”, VivAlpi, specializzato nella coltivazione della flora montana, con sede a 800 mt di altitudine tra le Valli di Lanzo e il Canavese a Corio (TO), porterà alcune specie di genziane, cresciute nonostante la gran calura estiva, come la Asclepiadea, protetta nel nord Italia;
Il giardino di famiglia parteciperà con una collezione di circa 70 varietà di tulipani; Maioli Enzo esporrà frutti antichi molto particolari come il caco pendula e il pepe nero del Giappone.
Come in ogni edizione, inoltre, un ricco e nutrito programma di dimostrazioni tecniche, laboratori, conferenze e incontri, tenuti da esperti del settore, approfondirà un tema trasversale, intitolato quest’anno Il giardino possibile: semi per il giardino e per il mondo di domani. Come sarà la Natura di domani? L’ambiente che ci circonda, naturale o coltivato, è comunque condizionato dalla mano dell’Uomo, nel bene e nel male: preso atto di questa responsabilità sta a noi, a piccola o grande scala, governare oggi la creazione, la ricreazione e la gestione di ambienti naturali, che possono svolgere preziosissime funzioni di riequilibrio climatico ed ecologico. Quali sono, allora, le piante “giuste” da seminare e coltivare, in un bosco o in un campo coltivato, sul balcone o in un giardino storico come quelli gestiti dal FAI? Nella scelta dei semi e nelle pratiche di rinaturalizzazione o rewilding c’è oggi l’opportunità concreta di favorire il recupero o la riconversione di spazi non curati, abbandonati o degradati, ma che possono invece esprimere una ricca biodiversità con significativo beneficio per l’ambiente e per tutti noi che lo abitiamo.
Da venerdì 18 a domenica 20 ottobre 2024 al Castello di Masino (TO)