14 novembre 2024
A fine ottobre si è tenuta la cerimonia inaugurale degli importanti lavori conclusi al Ponte Acquedotto, simbolo di Gravina, che per l’occasione si è trasformato in un palcoscenico, ospitando monologhi teatrali, scene di rievocazione della vita popolare e uno spettacolo di luci e suoni per accompagnare l’accensione della nuova illuminazione.
«È stata una grande festa – ha detto il sindaco Lagreca – ed è tornata al suo splendore la cartolina di Gravina per eccellenza».
«Un luogo del cuore e dell’anima», ha aggiunto Antonio Decaro europarlamentare ex sindaco di Bari, che ha anche lodato il lavoro del FAI e il valore del programma “I Luoghi del Cuore”.
Nell’entroterra pugliese, lungo il versante ovest delle Murge, la città di Gravina è stata costruita sul precipizio di un profondo burrone, quella che dà, appunto, il nome al borgo. A scavalcarlo, uno scenografico ponte-viadotto che attraversa la gravina per collegare la collina di Botromagno e l’antica chiesa rupestre della Madonna della Stella, luogo di culto precristiano.
Attestato almeno dal 1686, il ponte crollò con un terremoto nel 1722. Fu la famiglia Orsini di Roma, che si era trasferita nel feudo di Gravina, a ordinare, intorno alla metà Settecento, la ricostruzione e l’abbinamento della funzione di acquedotto, per portare oltre le mura della città le acque di due sorgenti: la prima, conosciuta come Fontana La Stella, serviva ad abbeverare gli animali, mentre la seconda, posizionata alla fine del ponte e adiacente alle mura della città, era progettata per essere utilizzata per l'approvvigionamento delle case e come lavatoio.
La struttura portante che collegava il ponte alle due fontane, ancora oggi esistenti, era costituita da 25 archi a doppio ordine. Resi pericolanti da un'alluvione nel 1855, furono sostituiti da una spalliera in tufo con la messa in opera di tiranti in ferro e di un selciato rustico di protezione.
Con una lunghezza di 90 metri, un'altezza di 37 e una larghezza di 5,5 metri, l’impatto scenografico del Ponte Acquedotto lo ha reso il perfetto set cinematografico per film quali Pinocchio di Matteo Garrone e l'avventuroso 007 No time to Die interpretato da Daniel Craig.
Nel 2020 il Comitato “Ponte dell’Acquedotto nel Cuore", nato sulla spinta di diverse associazioni locali attive nella valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della loro città e del Club Lions di Gravina in Puglia, si è attivato per la raccolta voti in occasione della decima edizione del censimento “I Luoghi del Cuore”. Grazie al voto di 25.726 persone, il Ponte si è classificato al 7° posto nella classifica nazionale. Questo importante risultato ha consentito al Comune di Gravina in Puglia di presentare un progetto al Bando che FAI e Intesa Sanpaolo lanciano dopo ogni edizione del censimento e di ottenere un contributo di 25.000 euro per il progetto di illuminazione scenica e di sicurezza del percorso pedonale e degli archi, a completamento dell’intervento di restauro del ponte finanziato dalla Regione Puglia con circa 1,5 milioni di euro.
Nello specifico, il progetto illuminotecnico, realizzato con proiettori a LED e RGBW, in modo da garantire efficienza e bassi consumi energetici, ha riguardato l’illuminazione del percorso tra il centro cittadino e la zona storica, le parti frontali del ponte rivolte a nord e sud e infine il sistema di gestione digitale di tutto l’impianto del ponte e dei percorsi di fruizione limitrofi.
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