28 aprile 2025
Si è svolto oggi al Quirinale l’incontro tra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e una folta delegazione del FAI in occasione dei cinquant’anni dalla nascita della Fondazione, costituita il 28 aprile del 1975 per volere di Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, con Alberto Predieri e Franco Russoli. L’incontro ha voluto celebrare cinquant’anni di attività che la Fondazione svolge a fianco delle istituzioni, con i cittadini e per il Paese, con una missione che si invera nella cura di luoghi speciali – settantadue Beni in tutta Italia, di cui cinquantasei aperti al pubblico, e migliaia di altri luoghi valorizzati in iniziative e progetti locali e nazionali, come le Giornate FAI di Primavera e d’Autunno e I Luoghi del Cuore –, con lo scopo di educare la collettività alla conoscenza, alla frequentazione e alla tutela del patrimonio di storia, arte e natura italiano.
La promessa al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del Presidente del FAI, Marco Magnifico:
«Le ho detto chi siamo signor Presidente, Le ho detto con quale spirito oserei dire “patriottico” serviamo questo nostro strepitoso Paese. In chiusura Le posso solo promettere che continueremo su questa strada non solo curando il patrimonio naturalistico, paesaggistico e culturale italiano, non solo educando gli italiani a capirlo, ad amarlo e a rispettarlo nelle sue singolarità e nei suoi contesti ma anche sempre proteggendolo da chi non lo capisce o, peggio, agisce contro di esso; come gli estensori di una proposta di legge in discussione proprio in questi giorni al Senato che vorrebbero, assieme ad altre pericolose modifiche al Codice dei Beni Culturali, mutilare il ruolo delle Soprintendenze rendendone il parere obbligatorio ma non vincolante, il che equivarrebbe a neutralizzarle; oppure come coloro che antepongono la transizione energetica alla tutela del territorio come se si potesse far bene all’ambiente facendo del male al paesaggio. Combattere il riscaldamento climatico è oggi per l’uomo la madre di tutte le battaglie – e a questo proposito la nostra grata memoria corre alla “Laudato Sì”’ di Papa Francesco – ma in un Paese come l’Italia questa battaglia non può essere vinta anteponendola alla tutela del paesaggio vero capolavoro della creazione umana».
Cinquant’anni di attività quelli del FAI nel campo della valorizzazione e della gestione del patrimonio culturale e della tutela dell’ambiente e del paesaggio, che si fonda sui suoi Beni: oltre 70 luoghi speciali salvati, recuperati e valorizzati, di cui 56 aperti regolarmente al pubblico – nel 2024 visitati da oltre 1 milione e centomila persone – e 16 attualmente in restauro. Cinquant’anni di attività nella promozione della cultura e nell’educazione della cittadinanza, capillare e radicata nei territori e nelle comunità grazie all’impegno, all’intelligenza e alla passione di migliaia di volontari.
Oggi la Fondazione può contare sul supporto di oltre 300.000 iscritti e più di 16.000 volontari; le manifestazioni Giornate FAI di Primavera e d’Autunno hanno consentito negli anni l’apertura di 24.000 luoghi d’arte, cultura e natura visitati da 16 milioni di italiani; le iniziative della Fondazione hanno coinvolto oltre 4 milioni di studenti, di cui più di 550.000 hanno potuto svolgere un’esperienza di cittadinanza attiva nel ruolo di Apprendisti Ciceroni; infine, grazie al censimento I Luoghi del Cuore, che dal 2003 a oggi ha registrato oltre 11 milioni di voti, già 162 luoghi hanno potuto beneficiare di preziosi interventi di recupero e valorizzazione.
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