Giornate FAI di Primavera
Sabato 23 e domenica 24 marzo 2024
VILLA MONDELLA

VILLA MONDELLA

RODENGO-SAIANO, BRESCIA

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VILLA MONDELLA
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In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.

Villa Mondella si trova in località Muraga, zona di Rodengo Saiano che gode di condizioni fisiche e climatiche particolarmente favorevoli. Terreno fertile, acqua sorgiva, esposizione a sud, con il monte Delma a proteggere dai venti settentrionali. Per questo vi sorsero palazzi signorili con vasti broli, destinati alla villeggiatura. Alti muri di recinzione e strade strette, un tempo acciottolate, delimitano le diverse proprietà. Si parcheggia di fronte alla villa nel cortile della scuola di Casa S. Giuseppe delle Suore di S. Marta.

Il palazzo risale alla prima metà del Cinquecento, eretto dal conte Scipione Provaglio giureconsulto di grande talento, cavaliere dalla Repubblica di Venezia con concessione di ampi privilegi. Uomo pio, nel 1534 fondò la chiesa di S. Maria al Colle, divenuta poi convento francescano. Morì senza eredi diretti, lasciando la proprietà ai nipoti. In attesa di ricerche d'archivio, si suppone che la villa rimase dei Provaglio fino alla metà Ottocento, quando fu acquistata dai Chinca che si imparentarono con l'illustre famiglia Mondella. A metà Novecento vi abitò il dr. Mondella. In abbandono da anni, l'attuale proprietario sta realizzando un accurato recupero sotto il controllo della Soprintendenza alla Belle Arti.

Il nucleo originario risale al Cinquecento. L'edificio, come si vede ora, ha aspetto seicentesco. Il prospetto a nord è privo di decorazioni, scandito solo dalla presenza delle finestre con davanzali in pietra di Sarnico; quello a sud è volto verso il parco. A pianterreno  vi è un portico a nove campate, con pilastri in pietra di Sarnico a bugne rustiche, arrotondate a cuscino, ed archi a sesto leggermente ribassato; le due campate alle estremità sono cieche.  Sulla veranda si aprono le stanze di servizio e la scala a doppia rampa in botticino finemente lavorato. Al piano nobile, con alte finestre simmetriche alle campate, sono un vestibolo col pavimento in seminato veneziano dal pregevole disegno, il salone delle feste e una serie di camere da letto.  Pareti e soffitti conservano decori ottocenteschi, mentre dagli intonaci recenti affiorano tracce di affreschi più antichi. Al terzo piano, sopraelevato nel XVIII sec., si accede da due scalette poste alle estremità dell'edificio, con stanze per la servitù  esposta a sud e ripostigli nella parte a nord. Attigua al corpo di fabbrica principale è la cappella gentilizia dedicata a S. Filippo Neri, con campaniletto a vela, probabilmente voluta dai Padri della Pace. La sagrestia fu adibita a ambulatorio del dr. Carlo Ottavio Mondella.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

La cancellata d'ingresso, in pietra bianca, dagli eleganti aspetti formali, ha tre aperture, di cui quella centrale - carraia - più larga delle due laterali. Varcare la cancellata chiusa da anni, trovarsi nel cortile ombroso di magnolie e tassi, sostare sotto il secolare cedro del Libano e poi percorrere le stanze, adesso silenziose e spoglie, ma ancora piene di echi di vita antica: questa è la sorpresa che Villa Mondella riserva ai visitatori delle GFP. In attesa di poterla ammirare dopo un attento recupero, si possono immaginare avvenimenti, atmosfere e arredi che la caratterizzarono nei secoli passati e, con l'aiuto della narrazione dei volontari FAI, apprendere le storie dei diversi personaggi. Come il dottor Mondella che curò con umanità e professionalità la gente del paese. Come il Conte Scipione che, lasciate le turbolenze della politica, realizzò qui i suoi slanci religiosi. Come l'ufficiale di Marina Domenico Chinca, importante figura del Risorgimento che alternò le imprese navali agli ozi della campagna. Come chi semplicemente godette le stagioni della villeggiatura tra i piaceri della caccia e della vendemmia. Dedicata a chi ama Casa Macchi, il bene FAI di Morazzone.

Testo scritto da Maria Luisa Lazzari

Iniziative speciali

INIZIATIVA COLLATERALE: STORIE DELLA CANTINA MIRABELLA
Sabato e Domenica: 10:00-12:00 (ultima visita)
 / 13:30-17:30 (ultima visita)
C/O Cantina Mirabella, Via Cantarane, 2, 25050 Saiano BS

Accesso libero con priorità per iscritti FAI fino ad esaurimento dei posti disponibili, contributo suggerito a partire da 3€.
Le visite durano circa 20 minuti.
La visita, curata dai dipendenti della Cantina e dai volontari del FAI, non sarà il tradizionale percorso incentrato sui processi di vinificazione del Franciacorta, ma si concentrerà sulla storia della cantina.
Si tratta di un edificio storico in stile vagamente fascista, noto localmente come “il Catinù”, costruito intorno al 1940, come cantina sociale, per favorire la cooperazione fra i contadini della zona,  migliorare la qualità del vino e investire in nuovi macchinari. L’edificio assunse un ruolo particolare alla fine della seconda guerra mondiale, quando il caveau divenne temporaneo luogo di prigionia dei partigiani catturati dalle truppe naziste e fucilati nella notte fra il 26 e 27 aprile 1945 sulla retrostante collina. Sono ricordati come i Martiri di Rodengo.

Visite a cura di

Volontari FAI Gruppo di Sebino e Franciacorta

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