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Artogne è un borgo di Valle Camonica dalla lunga storia, sorto lungo l'antica "via Valeriana" principale arteria di collegamento per la valle la cui espansione e trasformazione nei secoli si ricollega alla presenza di nobile famiglie locali ed attività tradizionali di cui ancora oggi si individuano le tracce.
Dalla piazza principale del paese (Piazza Caduti del lavoro), dominata dall'imponente chiesa parrocchiale dedicata a San Cornelio e Cipriano dalle linee settecentesche, si diramano le originarie vie del centro storico che con i loro edifici ed anche toponimi consentono di ricostruire momenti di vita del passato, di scoprire aneddoti, storie e curiosità di ieri ma anche sino ai giorni nostri. Il percorso proposto sarà ad anello ed inizierà addentrandosi in una corte privata di origine medievale - probabilmente appartenuta alla nobile famiglia camuna dei Federici che nel borgo ha lasciato molte tracce di sé.
Il percorso proseguirà tra antiche mura e grandi spazi, utili per comprendere l'imponenza dell'abitazione nel passato, si scorgerà anche un singolare affresco votivo datato alla metà del 1500. Sempre guidati dalle vicende che antichi portali in pietra locale e i loro stemmi di famiglia raccontano, così come da cortili ed edifici che un tempo erano connessi a particolari attività produttive ed usi della comunità di Artogne si continuerà il cammino. Un esempio è l'ex asilo del paese, oggi dimora privata inserita in un palazzo di impronta chiaramente rinascimentale e del quale si apriranno le porte della piccola cappella sconsacrata ma che ha conservato decorazioni pittoriche dei primi del ‘900. La conclusione del percorso sarà dedicata al cosiddetto "Canale Opificieri", antico condotto artificiale comunemente conosciuto anche come Vaso Ré, che derivando l'acqua dal torrente a monte dell'abitato, azionava le ruote di mulini e fucine sfruttandone l'energia per la loro produzione. Un aspetto straordinario del borgo soprattutto perché conservato nel corso dei secoli nonostante la chiusura degli opifici con l'avvento della modernità. Lungo il tratto ancora oggi visibile del vaso Ré si ricorderanno le attività e ci addentreremo nell'antico mulino ora chiuso al pubblico
Il percorso nel borgo, dopo una piccola salita iniziale, è per lo più pianeggiante, in esterno e di facile accessibilità. L'apertura degli spazi privati avviene in via del tutto eccezionale in occasione delle Giornate FAI di Primavera 2024 così che la loro storia possa essere messa in luce grazie ai racconti dei volontari.
Volontari FAI