Villa del Principe è la più vasta e sontuosa dimora nobiliare della città di Genova. I lavori di costruzione del complesso iniziarono negli anni venti del Cinquecento, per volere di Andrea Doria, valente ammiraglio e uomo d’armi leggendario. Il Palazzo è qualificato da un raffinato ciclo decorativo, frutto dell’incontro tra il committente Andrea ed un artista dal linguaggio colto ed aggiornato come Perin del Vaga. L’artista, allievo di Raffaello e protagonista della scena artistica romana negli anni precedenti al Sacco di Roma (1527), realizzò nella Villa uno dei cicli pittorici rinascimentali più importanti del nord Italia.
Insieme alla consorte Peretta Usodimare, il Doria diede vita nella Villa ad una corte rinascimentale di cui fecero parte artisti di prim’ordine, tra cui Girolamo da Treviso, il Beccafumi, il Pordenone e Silvio Cosini.
Il Palazzo ospitò l’Imperatore Carlo V nel 1533, il quale, accolto a Genova con tutti gli onori, soggiornò per l’occasione nella dimora del suo ammiraglio Andrea.
Il complesso monumentale fu ampliato ed arricchito di nuove opere d’arte dall’erede di Andrea, Giovanni Andrea I, ed ospitò per quasi cinque secoli generazioni successive del casato Doria Pamphilj, le quali raccolsero all’interno delle splendide sale cinquecentesche dipinti, arazzi e preziosi arredi.
Oggi Villa del Principe è un museo pieno di tesori nascosti la cui visita permette di rivivere i suoi fasti: basta percorrere le sue stanze per meravigliarsi di fronte ai suoi splendidi affreschi e agli incredibili arazzi.
L’ammiraglio Andrea Doria dotò la sua villa di giardini splendidi, adeguati all’importanza della sua dimora, a sud affacciati sul mare, e a nord articolati in una serie di terrazze che risalivano la ripida collina di Granarolo. Una prima organizzazione degli spazi del giardino fu affidata a Perin del Vaga, della cui progettazione rimane la Fontana dei Delfini, realizzata da Silvio Cosini su disegno dell’artista fiorentino. In un secondo momento Andrea si rivolse a Giovanni Angelo Montorsoli, il quale si occupò della sistemazione del giardino settentrionale, ormai totalmente perduto, e realizzò il complesso scultoreo del Satiro che cavalca un delfino, ancora oggi visibile nel giardino meridionale.
L’erede di Andrea, Giovanni Andrea I, con l’aiuto del suo architetto Giovanni Ponzello, fu responsabile della sistemazione definitiva del complesso monumentale. L’intervento più spettacolare commissionato dal Doria fu una splendida uccelliera all’interno della quale nidificavano pavoni, fagiani e uccelli rari. Sul finire del XVI secolo venne realizzata da Taddeo Carlone la Fontana del Nettuno, che ancora oggi costituisce il fulcro del giardino all’italiana.
Nel secoli successivi il giardino subì diversi interventi e modifiche che ne cambiarono l’aspetto. Negli anni Trenta del Seicento la costruzione delle mura a mare da parte della Repubblica impedì l’affaccio diretto sul mare della loggia che concludeva il giardino meridionale, già costruita ai tempi di Andrea Doria. A partire dagli anni Sessanta del Settecento, in concomitanza con il trasferimento della residenza principale della famiglia Doria Pamphilj a Roma, iniziò un periodo di progressivo degrado.
Il Ventesimo secolo fu interessato da una vasta campagna di lavori che mutarono profondamente l’area circostante Villa del Principe, a cominciare dalla costruzione della nuova Stazione Marittima, di via Adua (anni Trenta) e della strada sopraelevata (1962-65). Nel 1944 i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale causarono distruzioni notevoli sia nel Palazzo che nel giardino.
Il giardino attuale è il risultato di un progetto di restauro grazie al quale si è recuperata la forma del giardino Cinquecentesco, periodo di massima rappresentanza della Villa e del casato.