Si trova all’interno dell’area delle “Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” (dal 2019 riconosciuta Patrimonio mondiale dell’Umanità), sulle le pendici del Monte Cesen, in un territorio montano che vede l’alternarsi di boschi, pascoli e malghe.
Fu costruito nel 1962 per volontà di alcuni donatori di sangue che volevano cancellare lo sdegno delle tante vite spezzate nel territorio: il tempio è collocato in un’area particolarmente simbolica, ovvero nel punto in cui, durante la Grande Guerra, sorgeva una postazione di cannoni.
L’edificio rappresenta una delle opere più apprezzate degli architetti trevigiani Giuseppe Davanzo (1921-2007) e Livia Musini (1929-2011), allievi di Carlo Scarpa, che concepirono una forma architettonica a capanna, dal caratteristico andamento ellittico irregolare, per rappresentare la casa di tutti, un luogo sicuro, di ristoro e riparo. La forma a capanna si ispira alla chiesa di Nostra Signora del Cadore a Borca (BL), di Edoardo Gellner e Carlo Scarpa. La copertura in rame, sostenuta da una serie di indipendenti puntali in legno, appare leggera, sospesa sulla massiccia muratura in cemento armato. La curvatura ellittica della facciata d’ingresso disegna una forma morbida e ancestrale: un ideale abbraccio materno che accoglie, consola e rassicura.
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