In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Palazzo Starita è un edificio di impianto settecentesco costruito nella città antica di Bari sui resti di un antico arsenale, individuabile per la presenza di un orologio solare che conclude la sommità del fronte principale su Piazza del Ferrarese e che si affaccia sulle più importanti vie cittadine, fra le quali Piazza Mercantile, attraverso il loggiato di Palazzo del Sedile, il preesistente edificio della ragione divenuto in seguito teatro.
Non si sa a chi fra Girolamo Barrucchelli e Stefano Fabbri, due ferraresi, si debbano il progetto e la realizzazione di Palazzo Starita. Barrucchelli nel 1750 è nominato cassiere dell'istituendo fondo per la manutenzione e il potenziamento del porto e Fabbri compra, nel 1722, dal Comune di Bari lo spazio sovrastante il seggio del Sedile per adattarlo al nuovo palazzo in costruzione; quest'ultimo o suoi discendenti hanno fatto poi realizzare il grande loggiato neoclassico oggi esistente.
Il risultato di questo intervento di ristrutturazione non sfugge ai viaggiatori del Settecento.Tra cui il Desprez, presente a Bari intorno al 1780: il palazzo è un elemento rappresentativo dello scenario urbano, sorge e si conforma su più antiche preesistenze, offrendo il suo prospetto principale verso uno spiazzo ancora informe, perimetrato dalla muraglia, dal bastione del vento, dalla nuova porta della marina (1612) e dall'ultimo isolato residenziale verso levante del vecchio centro antico.
Le Giornate FAI prevedono la riscoperta di beni che normalmente non sono fruibili e accessibili al pubblico. Il Palazzo Starita è uno di questi. Fondazione Puglia, con atto di compravendita del 29 luglio 2016 ha acquisito il palazzo, storicamente appartenuto alla famiglia Starita per destinarlo alla finalità istituzionale nel settore "arte e attività culturale", programmando un rilevante intervento di consolidamento statico e riqualificazione funzionale del bene. In occasione della XXXII edizione delle Giornate FAI di Primavera, i visitatori potranno visitare eccezionalmente un edificio da sempre collegato con l'immaginario fin dalle sue prime rappresentazioni nei disegni del Deprez, in cui lo evidenzia con linee essenziali e percorrere gli ambienti a partire dall'androne per poi attraversare il grande appartamento al piano nobile con il salone dal soffitto decorato, quindi il secondo piano con l'intervento di ristrutturazione di Vittorio e Alfonso Chiaia.
Narratori FAI Bari, Architetti dell’Ordine APPC della Provincia di Bari, Studenti del Corso di Laurea in Scienze dei Beni Culturali - Università degli Studi di Bari Aldo Moro, ‘Apprendisti Ciceroni’ dei Licei ‘Orazio Flacco’ e ‘Scacchi’, degli Istituti ‘Lenoci’, ‘Gorjux Tridente Vivante’ di Bari e ‘Alpi-Montale’ di Rutigliano