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Il Palazzo Altan Rota si affaccia sulla Piazza del Popolo, il cuore del centro storico di San Vito. La facciata è arretrata rispetto a quella degli altri edifici ed è preceduta da un grazioso giardino all'italiana, mentre nella parte posteriore del complesso si estende un suggestivo parco. Il palazzo è ora sede del Comune.
La storia medioevale di San Vito è legata a quella del Patriarcato di Aquileia. Fu proprio dal Patriarcato che gli Altan, giunti in Italia dalla Germania probabilmente alla fine del Duecento come consiglieri, ottennero per i loro servigi la giurisdizione del castello di San Vito. L'odierno palazzo, risultato dall'aggregazione di diverse entità edificate tra il XIV e il XIX secolo, conserva anche testimonianze del secolo XIII. Quando infatti Tono Altan, conte di Salvarolo, costruì nella seconda metà del‘400 il palazzo, vi comprese anche un edificio preesistente detto "casa del pozzo", costruito a ridosso delle mura merlate del secolo XIII, ancora in parte visibili al piano terra del palazzo.
L'interno del palazzo conserva l'impianto della casa padronale veneta. Al pianoterra, nella stanza degli stucchi, le riquadrature delle pareti a motivo rocaille incorniciano dipinti su tela raffiguranti paesaggi. Al primo e secondo piano dall'elegante salone centrale passante si aprono stanze finemente decorate con paramenti alla veneziana. All'esterno, il portico in facciata racchiude un bel giardino all'italiana. Nel parco di 5800 mq, arricchitosi nei secoli, la torretta e il muro edificato agli inizi del ‘900 lungo la fossa evidenziano l'impianto medioevale del sito, mentre la torre circolare segna l'espansione del centro urbano verso nord nel secolo XV, la vasca circolare delle ninfee e le serre parlano di un influsso tardo-romantico, un rifugio sotterraneo è retaggio della prima guerra mondiale.
Il Palazzo Altan Rota, normalmente non visitabile, apre eccezionalmente durante le Giornate FAI. Al pianoterra si trova la sala del Consiglio Comunale, mentre al primo piano si ammirano le decorazioni dello studio del Sindaco e la vista sulla Piazza del Popolo e sul parco retrostante. Il parco, di valore storico, culturale e ambientale, è un giardino botanico con 40 specie arboree, 39 arbustive, 7 rampicanti e 68 erbacee. Il palazzo è anche legato alle lotte contadine del dopoguerra, con l'occupazione del 7 gennaio 1948 per sostenere il Lodo De Gasperi, evento che ispirò Pasolini nel suo romanzo "Il sogno di una cosa". L'itinerario di visita comprende il giardino all'italiana, il palazzo nel suo complesso e il parco retrostante.
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