Quando nel 1796 le truppe francesi guidate da Napoleone irruppero in Milano, per la città si aprì una breve ma intensa stagione politica e civile che la vide protagonista di grandi piani destinati a conferirle una dimensione metropolitana e culturale degna di una capitale. Anche l’architettura dovette rispondere a questa esigenza di cambiamento e trasformazione con progetti che celebrassero la magnificenza del potere napoleonico. Il riordino urbanistico della vasta area intorno al Castello Sforzesco ne divenne l’emblema: venne concepita come una grande piazza d’armi, munita persino di un arco trionfale - l’Arco della Pace - e di un’arena per spettacoli pubblici, disegnata nel 1805 da Luigi Canonica sul modello degli antichi circhi romani. Oggi l’Arena Civica è una delle poche architetture rimaste a testimonianza degli ambiziosi piani di Napoleone, che qui volle anche una tribuna d’onore per le sue apparizioni pubbliche. Sorse così una loggia dalle monumentali forme classiche aperta sull’anfiteatro e inclusa in un edificio dalle linee semplici e compatte, che rivolge il fronte esterno sul parco con una facciata porticata di sapore già neoclassico. All’interno, un Salone d’onore decorato con marmi, cristalli e un fregio continuo che rievoca i cortei trionfali dei bassorilievi romani di età imperiale, dipinto alla maniera del pittore neoclassico Andrea Appiani da cui la Palazzina prende il nome. Il FAI la apre al pubblico con visite guidate e appuntamenti spesso dedicati ai bambini per scoprire e godere di un gioiello neoclassico immerso nel verde e nella storia di Milano.