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MONUMENTO DEI MILLE A QUARTO

GENOVA

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MONUMENTO DEI MILLE A QUARTO
Già nel 1882, poco dopo la morte di Garibaldi, si pensò di erigere un monumento che ricordasse la spedizione dei Mille, là dove aveva avuto inizio. Venne aperta una sottoscrizione nazionale, che vide coinvolti quasi tutti i comuni italiani. Fu solo però nel 1909 che, raccolta un cifra di oltre 100.000 Lire, incluso anche un finanziamento dello Stato, fu bandito il concorso nazionale per assegnarne la realizzazione. Al concorso furono presentati ben 52 bozzetti, opera dei più famosi scultori dell’epoca. Vinse Eugenio Baroni (Taranto 1880 - Genova 1935), nelle cui intenzioni il monumento, per cui si era ispirato all’inno che Garibaldi stesso aveva chiesto al poeta Luigi Mercantini (“Si scopron le tombe, si levano i morti ...”), sarebbe dovuto essere in marmo di Carrara su base in pietra chiara. Problemi di ordine tecnico e soprattutto economici fecero invece preferire il bronzo, che ben s’accorda con il colore della pietra serpentina della sottostante scogliera da cui effettivamente partì la spedizione. Baroni realizzò un’opera con andamento fortemente dinamico, disponendo i corpi degli eroi in una sorta di vortice piramidale volto a sottolineare il valore sia drammatico sia simbolico della rappresentazione. “Modello” della figura dell’eroe incoronato dalla gloria fu un camallo genovese, Bartolomeo Pagano, il celebre Maciste interprete nel 1914 di Cabiria, il più famoso film muto italiano, che fece di lui uno degli attori meglio pagati degli anni ‘20. Nel 1915 il monumento era terminato. Il 5 maggio, anniversario dell’evento, avvenne la solenne inaugurazione alla presenza di numerose autorità e grandissima folla. L’orazione ufficiale fu tenuta da Gabriele D’Annunzio: il vate, rientrato per l’occasione in Italia dopo cinque anni di “esilio” in Francia, ne fece un proclama interventista che suscitò entusiastiche manifestazioni non solo a Genova. Il 24 maggio l’Italia entrerà in guerra. In occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il monumento è stato sottoposto ad un accurato restauro, che ha riguardato anche la sistemazione della zona verso il mare, dove è stata collocata una grande targa commemorativa con i nomi dei 1088 partecipanti alla spedizione.

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Già nel 1882, poco dopo la morte di Garibaldi, si pensò di erigere un monumento che ricordasse la spedizione dei Mille, là dove aveva avuto inizio. Venne aperta una sottoscrizione nazionale, che vide coinvolti quasi tutti i comuni italiani. Fu solo però nel 1909 che, raccolta un cifra di oltre 100.000 Lire, incluso anche un finanziamento dello Stato, fu bandito il concorso nazionale per assegnarne la realizzazione. Al concorso furono presentati ben 52 bozzetti, opera dei più famosi scultori dell’epoca. Vinse Eugenio Baroni (Taranto 1880 - Genova 1935), nelle cui intenzioni il monumento, per cui si era ispirato all’inno che Garibaldi stesso aveva chiesto al poeta Luigi Mercantini (“Si scopron le tombe, si levano i morti ...”), sarebbe dovuto essere in marmo di Carrara su base in pietra chiara. Problemi di ordine tecnico e soprattutto economici fecero invece preferire il bronzo, che ben s’accorda con il colore della pietra serpentina della sottostante scogliera da cui effettivamente partì la spedizione. Baroni realizzò un’opera con andamento fortemente dinamico, disponendo i corpi degli eroi in una sorta di vortice piramidale volto a sottolineare il valore sia drammatico sia simbolico della rappresentazione. “Modello” della figura dell’eroe incoronato dalla gloria fu un camallo genovese, Bartolomeo Pagano, il celebre Maciste interprete nel 1914 di Cabiria, il più famoso film muto italiano, che fece di lui uno degli attori meglio pagati degli anni ‘20. Nel 1915 il monumento era terminato. Il 5 maggio, anniversario dell’evento, avvenne la solenne inaugurazione alla presenza di numerose autorità e grandissima folla. L’orazione ufficiale fu tenuta da Gabriele D’Annunzio: il vate, rientrato per l’occasione in Italia dopo cinque anni di “esilio” in Francia, ne fece un proclama interventista che suscitò entusiastiche manifestazioni non solo a Genova. Il 24 maggio l’Italia entrerà in guerra. In occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il monumento è stato sottoposto ad un accurato restauro, che ha riguardato anche la sistemazione della zona verso il mare, dove è stata collocata una grande targa commemorativa con i nomi dei 1088 partecipanti alla spedizione.
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