Per Iscritti FAI riduzione del 10% per consumazioni presso la Locanda del Cerriglio a Napoli
DESCRIZIONE
È tutto vero! Caravaggio è stato qui! Non sono racconti popolari, ma è la vera storia di Napoli, della Locanda del Cerriglio e della cucina napoletana.
Ora vi raccontiamo la storia. Mettetevi comodi, ordinate una bottiglia di vino, un buon pasto e godetevi questi momenti indimenticabili e scoprirete che “Trasire a’ lo Cerriglio è doce” .
Se stai leggendo questo testo è perché sei nella locanda più antica di Napoli. Questo luogo magico ha accolto viaggiatori da tutto il mondo, affascinando chiunque varcasse la sua soglia con il profumo della sua cucina e l'atmosfera conviviale. Da oggi accoglie anche te!
La locanda era un luogo di ristoro e soggiorno, preferito da nobili, intellettuali che discutevano di politica e filosofia, dalle donne di malaffare in attesa di clienti e grandi artisti in cerca di ispirazione. Tra i personaggi illustri che la frequentarono ricordiamo: G.B. Della Porta, G. Basile, G. C. Cortese, B. Croce, A. Genovesi e Michelangelo Merisi, noto come il Caravaggio.
La Locanda del Cerriglio, che in passato fungeva sia da ristorante che da pensione, come testimoniano le sale superiori dedite ai pernottamenti, è celebre anche per un evento unico. Nell'ottobre del 1609, Caravaggio, in fuga a Napoli, dopo aver ucciso Ranuccio Tomassoni, fu vittima di un’aggressione all'uscita della locanda. Egli, forse ebbro di vino, fu sfregiato al volto. Le vere ragioni di questo assalto rimangono avvolte nel mistero, ma si pensa che "lo sfregio" al Caravaggio fosse una vendetta per aver corteggiato una donna già impegnata.
Oggi, la Locanda del Cerriglio è stata riportata in auge da soci amanti di Napoli e della napoletanità, mantenendo viva la storia della città e del Caravaggio, tanto da essere insignita della targa "Locale Storico d’Italia".
La locanda continua ad essere un luogo d’incontro per intellettuali e artisti, per la musica dal vivo, ospitando eventi culturali come il Festival del Giornalismo e del Libro d’Inchiesta. Immancabile è la rievocazione della tradizione dei piatti genuini della cucina tipica napoletana, serviti in un’atmosfera calorosa e accogliente.
“Magnammo, amice mieje, e po’ vevimmo [..] chissà se in Paradiso c’è La Locanda!”
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