Parco

LA FLORIDIANA

NAPOLI

Condividi
LA FLORIDIANA

anno censimento

2020

numero voti

6,117

posizione classifica

57

stato del progetto

In corso

tipologia

Valorizzazione

La visita al parco di Villa Floridiana, una scenografica alternanza di tortuosi sentieri e ombrosi boschetti, si arricchisce di interessanti contenuti sul patrimonio botanico.

La Villa Floridiana faceva parte della più vasta tenuta che Ferdinando I di Borbone, re delle due Sicilie, donò alla moglie Lucia Migliaccio di Partanna, che ne fece la sua residenza estiva. Il complesso si estendeva per più di 18 ettari dalla collina del Vomero, fino alla Riviera di Chiaia. Sul cancello d’ingresso lo stesso sovrano fece apporre la scritta a lettere dorate “La Floridiana”, in onore del titolo nobiliare della moglie, duchessa di Floridia. La villa venne realizzata dall’architetto Niccolini (1772 – 1850) - allievo del Vanvitelli (1700 – 1773) - tra il 1817 e il 1819 secondo il gusto neoclassico, a seguito della ristrutturazione di un edificio preesistente.

Il parco della Villa Floridiana è una scenografica alternanza di elementi geometrici e di soluzioni prospettiche. Nella fitta vegetazione del parco, accanto alle grotte già esistenti, furono inseriti altri pittoreschi elementi, come il grazioso Teatro all’aperto detto della Verzura e il tempio ionico, bianco padiglione a pianta centrale posto al margine estremo del giardino a terrazza. Da un punto di visto paesistico, il bosco di lecci, pini, platani, cedri e cipressi è un’importante sopravvivenza della vegetazione che da secoli caratterizzava questo versante collinare, mentre il giardino all’inglese, impostato da Niccolini e ulteriormente arricchito dall’architetto Lamont Young (1851 – 1929), presenta elementi naturalistici e opere edilizie, che creano un suggestivo insieme pittoresco, atto a creare molteplici “sorprese” e punti di osservazione.

Dopo la morte della duchessa l’edificio e il parco subirono numerose trasformazioni da parte degli eredi fino al 1919, anno in cui la Villa venne acquistata dallo Stato e destinata nel 1931 a sede museale. Oggi la Villa ospita il Museo delle ceramiche Duca Di Martina che comprende seimila opere di manifattura occidentale e orientale, databili dal XII al XIX secolo.

SCARICA QUI i materiali per promuovere il risultato ottenuto dal tuo Luogo del Cuore

Questo luogo è stato votato anche nel:
Censimento 2022

234° Posto

568 Voti
Censimento 2020

57° Posto

6,117 Voti
Censimento 2018

464° Posto

294 Voti
Censimento 2016

902° Posto

67 Voti
Censimento 2014

1,396° Posto

25 Voti
Censimento 2012

596° Posto

22 Voti
Censimento 2010

1,827° Posto

3 Voti
Censimento 2006

315° Posto

12 Voti
Censimento 2004

1,388° Posto

1 Voti
Censimento 2003

382° Posto

4 Voti
LA FLORIDIANA

LA FLORIDIANA

NAPOLI

Condividi
LA FLORIDIANA
La Villa Floridiana faceva parte della più vasta tenuta che Ferdinando I di Borbone, re delle due Sicilie, donò alla moglie morganatica Lucia Migliaccio di Partanna, che ne fece la sua residenza estiva. Il complesso si estendeva per più di 18 ettari dalla collina del Vomero, fino alla Riviera di Chiaia. Sul cancello d’ingresso lo stesso sovrano fece apporre la scritta a lettere dorate “La Floridiana”, in onore del titolo nobiliare della moglie, duchessa di Floridia. La villa venne realizzata dall’architetto Niccolini - allievo del Vanvitelli - tra il 1817 e il 1819 secondo il gusto neoclassico, a seguito della ristrutturazione di un edificio preesistente. Il parco della Villa Floridiana è una scenografica alternanza di tortuosi sentieri e ombrosi boschetti, bellissimo quello di camelie, con ampie zone occupate da praterie e aperte verso il golfo, in un'affascinante sintesi di elementi geometrici e di soluzioni prospettiche. Nella fitta vegetazione del parco, la cui cura fu affidata al direttore del Real Orto Botanico Friedrich Dehnhardt, accanto alle grotte già esistenti (dimora di animali esotici che il re si faceva portare dallo zoo allestito nel parco della Reggia di Portici), furono inseriti altri pittoreschi elementi, come il grazioso Teatro all’aperto detto della Verzura. La struttura a pianta ellittica è delimitata da una bassa siepe di mirto, da quinte arboree sulla scena e da una doppia gradinata di piperno nella platea. Ricordiamo fra l'altro il tempio ionico, bianco padiglione a pianta centrale che, posto al margine estremo del giardino a terrazza, inquadra con le sue colonne splendide vedute cittadine. Da un punto di visto paesistico, il bosco di lecci, pini, platani, cedri e cipressi è un’importante sopravvivenza della vegetazione che da secoli caratterizzava questo versante collinare, mentre il giardino all’inglese, impostato da Niccolini e ulteriormente arricchito dall’architetto Lamont Young, presenta scale e dirupi, grotte e affacci, finte rocce e fontane, elementi naturalistici e opere edilizie, che creano un suggestivo insieme pittoresco, atto a creare molteplici “sorprese” e punti di osservazione, verso il fitto bosco o viceversa verso il panorama su Napoli e il golfo, con Capri sullo sfondo. Dopo la morte della duchessa l’edificio e il parco subirono numerose trasformazioni da parte degli eredi fino al 1919, anno in cui la Villa venne acquistata dallo Stato e destinata nel 1931 a sede museale. Oggi la Villa ospita il Museo delle ceramiche Duca Di Martina che comprende seimila opere di manifattura occidentale e orientale, databili dal XII al XIX secolo.
, MUSEO NAZIONALE DELLA CERAMICA DUCA DI MARTINA, NAPOLI
Campagne in corso in questo luogo
Storico campagne in questo luogo
Giornate FAI di Primavera
2017, 2022
I Luoghi del Cuore
2003, 2004, 2006, 2010, 2012, 2014, 2016, 2018, 2020, 2022
Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te