I Luoghi del Cuore
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IL PRIMO E IL SECONDO PALAZZO UFFICI ENI

SAN DONATO MILANESE, MILANO

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IL PRIMO E IL SECONDO PALAZZO UFFICI ENI
- Primo Palazzo per uffi ci Eni, piazza Vanoni 1/2, San Donato Milanese (Marcello Nizzoli, Mario Olivieri, 1956, realizzazione 1956-1958) - Secondo Palazzo per uffici Eni, piazza Boldrini, San Donato Milanese (Bacigalupo, Ratti, 1959-60, realizzazione 1961-62) Le due torri fanno parte di un vasto complesso industriale alle porte di Milano. Il primo Palazzo si differenzia notevolmente dalla tipologia dell’epoca: è infatti costituito da due corpi di fabbrica, uno di 14 piani destinato a riunire gli uffici delle società del gruppo Eni e uno di due piani dove sono collocati i servizi generali. La “torre di vetro” è formata dall’aggregazione di 4 elementi esagonali, ed è costituita da membrature metalliche. A soli due anni dalla realizzazione del primo palazzo, venne costruito un nuovo edificio amministrativo, con schema a pianta stellare. Se nel primo l’attenzione dei progettisti (Marcello Nizzoli e Giuseppe Mario Olivieri) era quello di realizzare un edificio in cui il rapporto con la tradizione fosse determinante, qui gli architetti (Marco Bacigalupo e Ugo Ratti) sono invece impegnati nell’introdurre all’interno della collezione di architetture l’immagine rigorosa e severa “legata ai contemporanei modelli americani di torri a curtai-wall”. - Quinto palazzo per uffici, 1985-91, via Emilia 1 (Roberto Gabetti, Aimaro Isola, con Guido Drocco, realizzazione: 1985-91) Il Quinto palazzo per uffici viene realizzato dallo Studio Gabetti e Isola con la collaborazione di Guido Dracco tra il 1985 ed il 1991, vincitore del concorso di idee bandito dall’ENI. Il bando del Concorso di idee per la progettazione di un complesso per uffici da realizzarsi in San Donato Milanese chiedeva sostanzialmente ai progettisti di garantire ampi spazi verdi al complesso edilizio, assicurare un adeguato rapporto con il contesto urbano in corpi di fabbrica diversificati ma interconnessi. Gabetti e Isola basano il progetto sull’adozione di un impianto ad anfiteatro: due corpi speculari, ma di altezze diverse si articolano intorno ad un laghetto artificiale. Predominante è l’attenzione alla natura, vista anche come un vero e proprio elemento costruttivo, il coronamento di questa attenzione è nella realizzazione del tetto giardino, dove il verde è racchiuso inoltre tra l’involucro esterno in vetri isolanti e quello interno in cristalli monolitici.

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