In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Il Convento dei Padri passionisti alla Basella si trova nell'omonima frazione di Urgnano, in un contesto rurale caratterizzato dalla presenza del fiume Serio, a circa 3 km dal centro del Comune e a 15 km da Bergamo. Gli spazi di proprietà del Convento circondano il Santuario dedicato alla Beata Vergine e edificato nel 1356, a seguito di un'apparizione.
ll Santuario della Madonna della Basella è legato ad un evento prodigioso accaduto nel 1356: la più antica apparizione della Madonna in terra lombarda. I Visconti prima e i Martinengo Colleoni poi, sostennero l'ampliamento del Santuario assicurandosi che vi fosse un adeguato servizio religioso per i pellegrini: nel 1461 il Convento della Basella è ufficialmente sotto la direzione del Convento domenicano di Santo Stefano di Bergamo, e nel 1550 raggiunge la piena autonomia. Nel 1784 la soppressione degli ordini da parte della Repubblica di Venezia comportò un progressivo decadimento del Santuario, affidato ad un cappellano. Nel 1920 i Padri Passionisti, da tempo in cerca di una sede in terra bergamasca, si insediano alla Basella, iniziando un ottimo lavoro di assistenza al Santuario che dura
Il Santuario presenta una struttura a doppia capanna e tre navate interne, come tipico delle chiese gotiche lombarde; i tre rosoni sono disposti in modo da formare un triangolo, simbolo della SS. Trinità. All'interno del Santuario si possono ammirare il monumento funebre di Alessandro Martinengo Colleoni realizzato nel 1561 e un affresco trecentesco che raffigura la Madonna in Trono, l'Apparizione a Marina e la visita di Bernabò Visconti. La sacrestia presenta tracce di affreschi raffiguranti simboli della passione di Cristo, della pace francescana e di San Bernardino, figure di frati e Sante. Attraverso un corridoio si giunge alle stanze annesse al chiostro, e dall'altra parte al grande loggiato che dà sul giardino.
Il Convento della Basella è il luogo di residenza dei padri passionisti, e per questo motivo è normalmente chiuso al pubblico. Solo il Santuario è aperto per le celebrazioni. Si tratta dunque di un luogo che desta particolare curiosità non solo perché di regola non visitabile, ma soprattutto per l'interesse che può suscitare il racconto dei luoghi attorno a cui si è svolta per secoli, e si svolge tuttora, la vita monastica. Sarà inoltre possibile sostare per un pic-nic nel cortile interno del convento. La visita permetterà di ripercorrere le vicende storiche del Convento, dall'edificazione del Santuario ai vari ampliamenti e mutamenti amministrativi, e di conoscere più a fondo la vita e le abitudini dei padri.
Volontari FAI, Promo Urgnano