A Sud di Gallipoli, nel Parco Regionale Litorale di Punta Pizzo - Isola di Sant’Andrea, si trova un luogo di culto antichissimo che è in stato di totale abbandono: i due ambienti cupolati della Chiesetta di San Pietro dei Samari derivano da un raro modello orientale diffuso in Puglia tra il X e il XII secolo.
Un’antica iscrizione, posta sulla cornice dell'avancorpo della chiesa, attribuisce la fondazione dell’edificio sacro a Ugo di Lusignano, condottiero dei Crociati, che nel 1148 sbarcò a Gallipoli, di ritorno dalla Palestina. La stessa iscrizione racconta che il militare fondò la chiesetta laddove San Pietro, reduce dalla Samaria, avrebbe celebrato una Messa. Anticamente l’area era acquitrinosa e si chiamava Palude de li Foggi. Oggi si trova a ridosso della Strada Statale 274 per Leuca, nei pressi di un prezioso corso d’acqua, il Fosso dei Samari, che attraversa le colline dell’entroterra e le dune costiere del Parco.
La chiesa deve la sua fondazione alla politica di ripopolamento delle campagne inaugurata dai Normanni a partire dal X-XI sec. L’unica navata occupa due ambienti a pianta quadrata, entrambi sormontati da cupole emisferiche, datate tra XII e XIII secolo. Tali cupole sono visibili nella loro forma pura, secondo un linguaggio tipicamente medio-orientale raro in Puglia: si tratta dell'unico esempio nella provincia di Lecce del fenomeno architettonico delle chiese a cupole in asse.
Spoglia e priva di decorazioni, San Pietro è oggi murata e ingabbiata da intelaiature di ferro.
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