Come si evince dalle iscrizioni poste sui quattro ingressi monumentali, oggi ricostruiti, l’anfiteatro fu eretto da Marco Vecilio Campo, alto magistrato lucerino, in onore dell’imperatore Augusto. Di forma ellittica e di dimensioni 70x40 metri, fu costruito tra il 27 a.C. e il 14 d.C. lungo il margine orientale della città antica. Recenti indagini mostrano che un vero e proprio quartiere di età repubblicana (I-II sec. a.C.) venne intercettato e distrutto per la costruzione dell’opera.
Fu realizzato sfruttando, in parte, una depressione naturale del terreno. Un muro perimetrale in mattoni ne contiene i terrapieni: il suo aspetto architettonico è movimentato da alcuni blocchi lapidei e da grandi riseghe. Sotto è scavata una lunga galleria che portava ai locali ipogeici a disposizione delle attività gladiatorie. Le acque piovane erano fatte confluire in appositi canali di raccolta.
16.000-18.000 spettatori potevano così assistere a lotte tra animali, combattimenti tra gladiatori o all’uccisione di condannati da parte di animali feroci. Fu probabilmente danneggiato durante la conquista e la distruzione della città da parte dell’imperatore bizantino Costante II nel 663, quindi cadde in disuso, diventando una cava a cielo aperto.
Gli scavi furono iniziati nel 1932, mentre i primi interventi di recupero sono successivi al 1945. Nuovamente restaurato in tempi recenti, il bene, di proprietà del Demanio e in comodato al Comune di Lucera, è visitabile e ospita manifestazioni ed eventi culturali.
548° Posto
1,681° Posto
1,156° Posto
10° Posto
1,016° Posto