FAI per il clima

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Anche noi facciamo la nostra parte

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FAI per il clima - Cosa fa il FAI
    Scopri l'impegno del FAI di fronte ai cambiamenti climatici

    Il FAI è attivamente impegnato nel contrasto alla crisi climatica, traducendo questo impegno in azioni concrete. Interviene sui propri Beni per ridurre le emissioni, migliorarne l’efficienza energetica e prepararli ad affrontare al meglio le conseguenze del cambiamento climatico, tutelando anche i paesaggi in cui i Beni sono inseriti. Lo fa recuperando pratiche tradizionali e, al contempo, adottando le migliori tecnologie oggi disponibili.

    Trasforma così i suoi Beni in veri e propri laboratori di sostenibilità, dove sperimentare buone pratiche e soluzioni replicabili, mettendo a disposizione la propria esperienza per tutti.

    Monte Fontana Secca
    Monte Fontana Secca è un tipico alpeggio sul Massiccio del Grappa. Privo di allacciamenti alla rete idrica, elettrica e fognaria, il sito è stato progettato per essere completamente autosufficiente dal punto di vista energetico e idrico. Per raggiungere questo obiettivo, il progetto ha integrato fonti rinnovabili e tecniche tradizionali: sul tetto del cosiddetto “Stallone” sono stati installati sistemi solari attivi con pannelli fotovoltaici a film sottile in seleniuro di rame, indio e gallio (CIGS), in grado di coprire il fabbisogno elettrico della struttura.
    Podere Lovara
    A Podere Lovara la produzione di energia elettrica e di acqua calda è interamente affidata al sole. Sono stati installati 22 pannelli fotovoltaici di colore rosso per la produzione di elettricità e 4 pannelli solari termici per l’acqua calda sanitaria, posizionati sulla copertura della Casa Rossa, in un’area poco visibile. Altri 24 pannelli fotovoltaici di colore verde sono stati collocati su una tettoia in legno, progettata in modo da integrarsi perfettamente nel paesaggio, risultando non visibile né dal mare né dai sentieri del Parco.
    Villa Necchi Campiglio
    Durante i lavori di restauro del 2004, il vecchio sistema di riscaldamento, basato su una caldaia a gasolio, è stato sostituito con una caldaia a condensazione e una pompa di calore geotermica orizzontale. Quest’ultima utilizza una fonte rinnovabile: l’acqua della prima falda, non idonea all’uso potabile. Prelevata da circa 60 metri di profondità, l’acqua viene impiegata per lo scambio termico e poi reimmessa nel sottosuolo, senza alterarne quantità o qualità.
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    Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
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