In occasione dei vent’anni di Luoghi del Cuore e a dieci anni dal primo bilancio scientifico, FAI e Intesa Sanpaolo hanno incaricato Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura, importante istituto scientifico di Torino, di realizzare una ricerca sull’impatto dei Luoghi del Cuore. I suoi risultati ne fanno capire l’unicità e l’importanza, il suo ruolo concreto e il suo potenziale di trasformazione e di innovazione per i territori.
Attraverso i suoi venti anni di storia, I Luoghi del Cuore si è sempre più configurato come il più importante strumento di sensibilizzazione sul valore della cultura a livello nazionale – ma senza eguali anche in Europa - tanto da non essere più solo un censimento, né un progetto o una campagna, ma un vero e proprio programma, articolato e portatore di molteplici ricadute virtuose
Quello portato dai Luoghi del Cuore è un impatto di tipo trasversale, che influisce su vari aspetti della vita dei territori e delle comunità attraverso la diffusione della cosiddetta cultura del valore: ciò significa considerare la cultura non solo come uno dei possibili modi per trascorrere il tempo libero, ma anche come un'attività decisiva per una politica sociale dell'innovazione.
Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura è nata a Torino nel 2018, raccogliendo le competenze e le esperienze svolte nel decennio precedente dal Centro Studi Silvia Santagata e si propone di proseguire l’attività di studio iniziata da Walter Santagata (1945-2013), pioniere internazionale di Economia della Cultura.
La Fondazione ha realizzato importanti ricerche analoghe e si occupa anche di gestione del patrimonio culturale, con particolare riferimento allo sviluppo economico dei territori e ai programmi UNESCO e di valorizzazione del turismo legato al patrimonio culturale tangibile e intangibile, alle industrie creative e ai distretti produttivi.
Le analisi sono state condotte incrociando diverse fonti: dati del FAI (informazioni generali sullo sviluppo de programma “I Luoghi del Cuore” e delle molte attività collaterali realizzate nel tempo, dossier di approfondimento dedicati ai progetti sostenuti, con quadri economici, rendicontazioni, attestazioni di partnership, rassegne stampa), basi dati esterne (SNAI – Strategia Nazionale Aree Interne, ISTAT Data e Eurostat data, Open Bilanci, ecc.), interviste e questionari compilati dai referenti dei progetti sostenuti (Sindaci, Parroci, Associazioni)
La ricerca ha mappato quattro tipologie di effetto e impatto innescati da I Luoghi del Cuore: culturale, sociale, ambientale, economico. Inoltre, ha evidenziato una particolare efficacia nelle aree interne, dove il programma contribuisce in maniera importante a mettere in moto processi di valorizzazione.
La distribuzione dei Luoghi del Cuore sul territorio nazionale è ampia e capillare. Tuttavia, ben il 41% è localizzato in Aree Interne, caratterizzate da scarsa accessibilità, minori infrastrutture e risorse limitate e per questo spesso interessate da fenomeni di spopolamento.
La massima efficacia di Luoghi del Cuore si ottiene proprio nelle aree interne, dove il ruolo e l’azione dei comitati che partecipano al censimento risulta fondamentale per realizzare pienamente il principio di sussidiarietà e innescare meccanismi di partecipazione dal basso, che trasformano l’azione dei Luoghi del Cuore in un’infrastruttura intangibile, sviluppando abilità, competenze, una cultura manageriale e imprenditoriale e pratiche di empowerment sociale
58 dei 141 Comuni in cui il programma ha finanziato progetti di restauro e valorizzazione sono classificati come aree interne: il 41% dei 163 progetti sostenuti è dunque localizzato in queste aree più fragili
È soprattutto nelle aree interne che il sostegno de I Luoghi del Cuore ha generato un ritorno economico diretto, con l’aumento delle attività degli operatori turistici nei luoghi finanziati dal programma