24 febbraio 2023
Dopo aver approfondito nel 2021 il concetto di Ambiente come “tutto ciò che ci circonda” – intreccio indissolubile di natura e di storia di cui siamo protagonisti e responsabili – ed essersi interrogato nel Convegno del 2022 sul futuro del Paesaggio, opera di generazioni di uomini in armonia con la natura, oggi minacciato dalla crisi climatica e al centro della transizione ecologica, il FAI, come in una trilogia, dedica il Convegno Nazionale del 2023 all’attività che più ha inciso sulla forma del paesaggio italiano, ancora sostanzialmente rurale: l’Agricoltura.
L’Italia è un Paese di campi, boschi e pascoli, e l’agricoltura, che ne ha modellato il profilo nel corso dei secoli, è ancora oggi lo strumento migliore per prendersene cura. Un paesaggio coltivato, infatti, è un paesaggio presidiato, tutelato e manutenuto, che conserva identità e vitalità, e che oggi può offrire straordinari benefici alla nostra salute e a quella dell’ambiente. Da qui il titolo del Convegno: “Curiamo il paesaggio, coltivandolo”.
Negli scorsi anni, è stato messo a fuoco l’approccio del FAI alla tutela dell’ambiente e del paesaggio nello scenario così profondamente e rapidamente mutato dagli effetti della crisi ambientale, che impongono visione, consapevolezza e competenze nuove. Con il XXVII Convegno Nazionale la Fondazione ha deciso di fare un passo in avanti e chiudere il cerchio, passando dalla teoria alla pratica e mostrando ai Delegati, ai Volontari, ma anche ai cittadini e alle istituzioni, in che modo il FAI fa concretamente la sua parte.
Villa Caviciana, l’azienda agricola in provincia di Viterbo donata dalla Fondazione Fritz e Mocca Metzeler e presentata oggi al pubblico, è non solo il primo Bene produttivo del FAI ma anche l’occasione per riflettere sul ruolo cruciale della civiltà rurale nella tutela del paesaggio e dell’ambiente, e per lo sviluppo sostenibile del Paese. In questo senso il Convegno sarà un momento per ascoltare tutti insieme – il FAI in particolare, nell’avvio di questa nuova impresa – dalla voce di esperti, istituzioni, studiosi e tecnici quali principî, politiche e normative, e quali pratiche, tradizionali e innovative, possono e devono guidare oggi gli agricoltori ad essere, ed essere riconosciuti, custodi di un patrimonio di tutti.
Il Convegno è articolato in due sessioni: sarà aperto venerdì pomeriggio, alle 16.45, con la presentazione di Villa Caviciana, il primo Bene produttivo del FAI, e chiuderà sabato mattina, alle 12.40, con un intervento del Presidente del FAI Marco Magnifico. Entrambe le sessioni saranno dedicate a un confronto sul paesaggio agricolo e sulla civiltà rurale in trasformazione, ma anche a una scoperta del suolo, delle colture e dei saperi tradizionali, cui si affiancano oggi tecniche e sistemi innovativi per la mitigazione e l’adattamento alla crisi climatica.
La sessione di venerdì, più concentrata sul caso del territorio ospitante, la Tuscia, sarà inaugurata dalla proiezione di Parabola d’oro, un cortometraggio di Vittorio De Seta sul lavoro agricolo, del 1955, a cui seguirà la presentazione ai delegati e al pubblico di Villa Caviciana. Ne parleranno, oltre al Presidente del FAI Marco Magnifico, Daniela Bruno, Vice Direttrice Generale FAI per gli Affari Culturali, Henning Baumeister, Vice Presidente della Fondazione Fritz e Mocca Metzeler, l’ente donatore, e Osvaldo De Falco, gestore di Villa Caviciana. A seguire, dopo i saluti di Silvio Franco, Assessore allo Sviluppo Economico Locale e Turismo del Comune di Viterbo, si alterneranno gli interventi di Ilaria Borletti Buitoni, Vice Presidente del FAI, e Fabio Caporali, già Professore Ordinario di Ecologia Agraria dell’Università della Tuscia, che introdurrà il tema dell’agroecologia, la scienza che applica i principî ecologici all’esercizio dell’agricoltura. Sul futuro della Tuscia – e sul suo essere intreccio di storia e natura, nonché perfetto esempio di quel paesaggio rurale che il FAI, agendo nel solco della sua missione, intende tutelare ancora più da vicino – si confronteranno: Margherita Eichberg, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale; Danilo Monarca, Direttore del Dipartimento di Scienze agrarie e forestali dell’Università della Tuscia; Giuseppe Colla, Direttore dell’Azienda Agraria Didattico-Sperimentale “Nello Lupori”, Università della Tuscia; Remo Parenti, Presidente Confagricoltura Viterbo-Rieti; Isabella Pratesi, Direttrice del programma di conservazione WWF Italia; Gabriele Antoniella, Presidente del Biodistretto del Lago di Bolsena.
La sessione di sabato si aprirà con la proiezione del cortometraggio Omelia contadina, diretto dalla regista Alice Rohrwacher e dall’artista francese JR. Seguiranno i saluti di Marco Magnifico, Chiara Frontini, Sindaco di Viterbo, e Vittorio Sgarbi, Sottosegretario del MIC e Assessore alla Bellezza e Monumenti del Comune di Viterbo. Dalle 10.15 si parlerà del rapporto tra agricoltura e paesaggio con Maurizio Martina, Vice Direttore Generale FAO, Giuseppe Blasi, Capo Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale per il MASAF e Mauro Agnoletti, Direttore della cattedra UNESCO in Agricultural Heritage Landscapes dell’Università di Firenze. A Stefano Bocchi, Presidente AIDA (Associazione Italiana di Agroecologia) e Professore di Ecologia Agraria presso l’Università di Milano, insieme a Riccardo Santolini, Professore di Ecologia dell’Università di Urbino, e a Federico Spanna, Professore di Agraria dell’Università di Milano, già Presidente AIAM (Associazione Italiana di AgroMeteorologia), spetterà il compito di approfondire il concetto di agroecologia come insieme di pratiche per coltivare e produrre in modo più sostenibile. Il raccordo fra agricoltura e cambiamento climatico, e l’idea che le buone pratiche agricole siano un valido aiuto contro la crisi ambientale, saranno al centro anche degli interventi di Paola Migliorini, Professoressa di Agronomia e Coltivazioni erbacee, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, e di Gianluca Brunori, Professore di Economia e Politica Agraria dell’Università di Pisa. José Rallo, Amministratore Delegato di Donnafugata, e Michele Pontecorvo Ricciardi, Vicepresidente Ferrarelle, racconteranno la loro esperienza di imprenditori attenti a coniugare agricoltura e rispetto per l’ambiente, a capo di realtà vincenti che curano il paesaggio. Infine, ci giungerà da Leonardo Salvemini, Professore di Diritto dell’Ambiente e della Legislazione Ambientale presso l’Università di Milano, una proposta per sopperire alla carenza di norme che tutelino il suolo e ne definiscano la qualità, un grave vulnus che deve essere colmato.
Si ringraziano per il Patrocinio concesso al XXVII Convegno Nazionale dei Delegati e Volontari FAI il Ministero della Cultura e il Comune di Viterbo, che ha collaborato all’organizzazione dell’evento mettendo inoltre a disposizione il Teatro dell’Unione e la Chiesa degli Almadiani.
Si ringrazia Fondazione Carivit per il contributo concesso e per aver reso disponibile il Museo della Ceramica e della Tuscia in occasione della Notte Bianca del FAI.
Un ringraziamento alla Direzione Regionale dei Musei del Lazio per aver messo a disposizione la sede di Villa Lante a Bagnaia per l’evento di chiusura del Convegno domenica 26 febbraio.
Il XXVII Convegno Nazionale del FAI è reso possibile grazie al prezioso sostegno di aziende illuminate: Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI e Partner degli eventi istituzionali, dal 2010 preziosa sostenitrice dell’iniziativa e impegnata insieme alla Fondazione in importanti attività di tutela e valorizzazione del paesaggio e della cultura del nostro Paese e Donnafugata, prestigiosa azienda vitivinicola siciliana storicamente vicina alla Fondazione, che anche quest’anno - dopo l’edizione del 2018 a Palermo - ha scelto di sostenere quest’importante evento istituzionale. Si ringrazia inoltre Gruppo Montenegro, già vicino alla Fondazione dal 2013, che partecipa con il proprio brand Aperitivo Select al brindisi riservato ai Gruppi FAI Giovani.
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