20 ottobre 2023
“Bologna ombelico di tutto” cantava Francesco Guccini, perché il capoluogo emiliano è effettivamente un crocevia, il punto di incontro “già un poco Romagna e in odor di Toscana” tra il nord e il centro-sud della penisola.
A Bologna si trova la più antica università del mondo occidentale, l'Alma Mater Studiorum, che le ha conferito l'appellativo di “dotta”, un tratto che convive con lo spirito goliardico e anticonformista che da sempre la distingue. Ma a rendere speciale la città felsinea contribuiscono anche la bellezza del suo centro storico – fra i più estesi d’Italia –, le sue torri, i suoi portici Patrimonio dell’Unesco e le ghiotte specialità culinarie.
Una città ricca di storia e al tempo stesso proiettata nel futuro, in virtù del fatto che non è solo un crocevia fisico, ma anche culturale.
Per questo l’itinerario che proponiamo con la tessera FAI ti permetterà di passeggiare attraverso il suo cuore antico e ammirare alcuni dei più importanti monumenti e musei storici, facendo tappa anche in luoghi che negli ultimi anni, fra le tante attività culturali, hanno dato una forte spinta contemporanea e internazionale a Bologna.
Si parte dalla Bolognina, al di là della stazione centrale, dove si trova il Museo per la Memoria di Ustica, realizzato grazie alla determinazione dell’Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, presieduta da Daria Bonfietti.
L’installazione permanente dell’artista francese Christian Boltanski (1944-2021) circonda i resti del DC9 abbattuto il 27 giugno 1980 mentre si dirigeva verso l’aeroporto di Palermo. Le 81 vittime della strage sono ricordate attraverso luci che dal soffitto si accendono e si spengono al ritmo di un respiro. Intorno al velivolo 81 specchi neri riflettono l’immagine di chi percorre il ballatoio, mentre dietro a ognuno di essi 81 altoparlanti emettono frasi sussurrate, pensieri comuni e universali, a sottolineare la fatalità della tragedia.
Si fa tappa poi al MAMbo. Inaugurato nel 2007, è parte dell'Area Arte Moderna e Contemporanea del Settore Musei Civici Bologna. Il museo, che ha sede nell'ex forno del pane, ripercorre la storia dell’arte italiana dal Secondo dopoguerra a oggi, ed è in continuo rinnovamento. Accanto alla collezione permanente vengono organizzate ampie mostre monografiche e collettive di artisti italiani e stranieri in una prospettiva aperta alla ricerca e alla dialettica tra le opere e il contesto espositivo.
Attraverso questa intensa attività il MAMbo esplora il presente e contribuisce a tracciare nuove vie dell’arte seguendo le più innovative pratiche di sperimentazione.
Dal 2012, inoltre, ospita temporaneamente il Museo Morandi, anch’esso accessibile con una riduzione per gli iscritti al FAI.
Il centro storico può essere attraversato seguendo il percorso che collega gli edifici storici appartenenti al polo museale Genus Bononiae: il Museo San Colombano con la Collezione Tagliavini di strumenti musicali antichi; Palazzo Fava affrescato dai Carracci e oggi Palazzo delle Esposizioni, sede di mostre internazionali; il Complesso Santa Maria della Vita che nella sua chiesa barocca custodisce il Compianto sul Cristo Morto, gruppo scultoreo in terracotta capolavoro di Niccolò dell’Arca (1463-1490) e infine Palazzo Pepoli oggi sede del Museo della storia di Bologna.
La tappa finale è riservata a uno dei teatri più antichi di Bologna. Attivo già dal Seicento sotto una diversa denominazione, nel 1898 il Teatro Brunetti fu battezzato Teatro Duse, in onore della “divina” Eleonora, acclamatissima attrice italiana dell’epoca.
Il Duse da sempre ha legato il proprio lavoro ai più importanti nomi del teatro italiano, primo fra tutti il Premio Nobel Dario Fo che, negli ultimi anni, aveva scelto proprio questa sede per presentare in anteprima i suoi nuovi spettacoli.
La nuova direzione artistica negli ultimi anni ha conferito allo storico palcoscenico un forte rinnovamento e una proposta culturale ampia e articolata. Lo sguardo si è esteso alla danza e alla grande musica internazionale, fino alla drammaturgia contemporanea e di impegno civile, senza mai tralasciare le collaborazioni con le realtà del territorio.
Oggi il Duse è proiettato nel futuro grazie anche a progetti speciali per i giovani, che vedono protagonisti i nuovi talenti. Nel 2015, il Mibact ha riconosciuto il Duse quale Organismo di programmazione multidisciplinare, unico in Italia.
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