28 marzo 2024
Documentato a partire dal 1177, il Plesso di San Michele trae probabilmente origine da una struttura difensiva, che nel Medioevo sfruttava la naturale posizione strategica. Costruito sopra uno sperone roccioso circondato su due lati da valli profonde sul fondo delle quali scorrono i torrenti Bratta e Ovrena, il plesso comprende la chiesa, il campanile, la canonica e il più antico Oratorio di Santo Stefano, probabile cappella del precedente fortilizio. La chiesa, fondata nel XV secolo, ma più volte aggiornata, conserva decorazioni tardo-barocche e un notevole altare intarsiato.
Rimasto per oltre 40 anni in stato di abbandono, nel 2004 Regione Lombardia, insieme alla Comunità montana V. S. Martino, il Comune di Torre De’ Busi e la Parrocchia, provvidero a un importante intervento alla torre campanaria che minacciava di crollare; nell’occasione si mise mano anche alla facciata della Chiesa, al manto di copertura e ad alcuni locali della ex-casa parrocchiale. I lavori terminarono nel 2008, ma tre anni fa nuovamente una frana interruppe il percorso della via Crucis e oggi minaccia il crollo del portichetto addossato al lato est della Chiesa.
Dal 2018 la Parrocchia, appena unificata sotto la guida di Don Daniele Plebani si sta impegnando in modo attivo e costante a favore della cura di questo complesso storico.
Grazie agli alpini, alla Fondazione della Comunità Bergamasca, al Bim e agli instancabili volontari, in questi anni sono stati effettuati diversi interventi per proteggere il tetto e regolare la vegetazione.
Nel 2021 è stata fatta una stima di massima dei costi degli interventi da eseguirsi nel sito, suddivisa in tre fasi principali: consolidamento del banco roccioso su cui sorge il complesso; intervento sulla struttura degli edifici storici; intervento sulle opere d'arte conservate all'esterno ed all'interno di questi edifici. L'ordine di grandezza di spesa è stato stimato ad alcuni milioni di euro.
Nel giugno 2022, a seguito di una convenzione firmata fra la Parrocchia e l’Accademia di Restauro di Brera, sono arrivati i permessi da parte della Diocesi e della Soprintendenza ad intervenire sugli arredi lignei conservati nella sacrestia della Chiesa di San Michele.
Grazie ai 10.226 voti raccolti durante il Censimento del 2022, la chiesa di San Michele ha raggiunto il 22° posto nella classifica nazionale e il 4° posto in Lombardia. Questo risultato è stato frutto dell’impegno del Comitato per la valorizzazione del complesso storico del San Michele costituito da Parrocchia, Proloco Valcava, Gruppo Alpini di Torre, Gruppo Alpini di Sogno, Gruppo Amici di San Michele e Comune di Torre De' Busi.
Durante questo arco di tempo, con l’obiettivo della raccolta voti e della valorizzazione del luogo, il Comitato ha saputo intessere legami importanti con enti, associazioni e soprattutto scuole del territorio.
È stato così possibile candidare un progetto al Bando per la selezione degli interventi che il FAI lancia dopo ogni Censimento. Il progetto di conservazione delle pitture murali nel campanile è stato accolto e ha ottenuto un contributo di 21.400 euro, oltre al cofinanziamento della Parrocchia di Torre de Busi.
Il progetto prevede il restauro del prezioso ciclo pittorico affrescato risalente alla prima metà del Quattrocento e in grave stato di degrado. Il ciclo raffigura “i vizi capitali”: “una serie di figure umane incatenate e assistite da diavoli che fanno parte di un più ampio ciclo dedicato al tema dell’inferno. Infatti, a esse corrisponde, più in basso, una altrettanto lacunosa fascia figurata con volti umani e demoni tra le fiamme. Superiormente corre un fregio a girali che, probabilmente, delimitava l’altezza del ciclo pittorico".
Nonostante la difficoltà di lettura complessiva dell’insieme, la visione ravvicinata dei frammenti ha permesso di individuare alcune iscrizioni che consentono di identificare le figure rappresentate nella porzione superiore nelle allegorie dei sette vizi capitali. Gli affreschi presentano lacune a seguito degli interventi edilizi effettuati nei secoli: ampliamento della chiesa originaria, costruzione del campanile e della cantoria e presentano ampie zone di sollevamento dell’intonaco e distacco.
Il restauro rappresenterà anche un’importante occasione di studio e per indagare la probabile esistenza di altre porzioni dipinte.
«Il FAI ha scelto di sostenere insieme a Intesa Sanpaolo, il progetto di conservazione e restauro presentato per la chiesa di San Michele a Torre De Busi (BG) per l’oggettiva rilevanza storico artistica delle pitture murali del campanile che necessitano di un urgente opera di tutela e valorizzazione affiancata da uno studio approfondito e da una adeguata narrazione, di cui il Comitato per la valorizzazione del complesso storico del San Michele ha saputo fare efficacemente regia, affidandone la responsabilità a enti scientifici di rilievo. Inoltre, l’auspicio del FAI è che questo intervento possa servire da volano per l’attrazione di nuovi finanziamenti, per dare progressivamente corso al consolidamento strutturale e al recupero dell’intero complesso», Federica Armiraglio, Responsabile FAI della Campagna “I Luoghi del Cuore”.