29 agosto 2025
La fontana sorge al centro del Palazzo Tozzoni che, per cinque secoli, fu abitato dall’omonima famiglia, quella dei conti Tozzoni, e che nel 1981 venne donato al Comune. Oggi è aperto al pubblico come casa museo.
La fontana ha una storia che conosciamo grazie ai documenti conservati nell’archivio del palazzo: secondo quanto compare in una carta probabilmente redatta dal conte Giorgio Barbato Tozzoni “Antichissimo è il diritto della Famiglia Tozzoni di derivare l’acqua del Canale dei Mulini mediante una chiavica situata alla sinistra di detto canale poco superiormente al Molino di Santa Cristina, quale diritto con qualificazione di chiavica privilegiata (…)”. La derivazione privilegiata garantiva la priorità nell’utilizzo dell’acqua a scapito delle altre utenze, soprattutto nei momenti di magra del canale dei Molini. La derivazione utilizzata dalla vasca nel cortile del palazzo partiva da un punto sulla riva sinistra del canale, poco sopra il Mulino di Santa Cristina, scorreva fino alla Rocca, proseguiva lungo il “fosso della città” fino alla porta dell’Osservanza e passava nell’orto della Mezzaluna prima di raggiungere il Palazzo. La struttura esterna della vasca venne rifatta nel 1792 ed è ancora quella che vediamo e che, nel contorno mistilineo in mattoni, rivela un’eleganza del tutto settecentesca.
La fontana è quindi un elemento non marginale della casa museo, un tassello importante nella ricostruzione della storia della famiglia e delle attività che nel palazzo si svolgevano e al contempo ne rappresenta un elemento di qualità dal punto di vista artistico.
Rimasta per molti anni priva del necessario apporto di acqua e bisognosa di restauri, l’intervento, che ha visto coinvolti gli operatori di AreaBlu, di BioRes Restauri e di IGL Innovation Foundry, ha interessato il recupero delle superfici interne della vasca, sono stati rimossi i depositi superficiali e reso impermeabile il fondo con un rivestimento protettivo. La parte esterna in muratura, così come la colonna centrale, è stata pulita, reintegrata nelle parti mancanti e la tinteggiata sulla base dello studio sui frammenti della coloritura originale. Il cancelletto di ferro è stato sabbiato, pennellato con antiruggine e rimontato.
Elemento fondamentale è stato il ripristino dell’assetto idrico: dopo la chiusura della condotta che originariamente attingeva acqua dal canale dei Mulini, si è reso necessario dotare la vasca di un apparato autonomo che ne consente il riempimento e la costante alimentazione attingendo all’acquedotto comunale.
La vasca ha ripreso così la sua funzione originaria di elemento cardine di tutto il cortile del palazzo, così come progettato nel Settecento dai conti Tozzoni.
La volontà di recuperare questo importante elemento della casa museo è nato nel 2022 quando il Comune di Imola, sostenuto dai volontari FAI del Gruppo Imola-Dozza e valle del Santerno e della Delegazione di Bologna e con l’aiuto di tanti volontari locali, si è attivato per la raccolta voti in occasione dell’undicesima edizione del censimento “I Luoghi del Cuore” con l’obiettivo di far conoscere le condizioni della fontana di Palazzo Tozzoni e la sua importanza culturale nella storia delle acque della città. Grazie ai 3.905 voti raccolti è stato possibile candidare il progetto sul Bando per la selezione degli interventi che FAI e Intesa Sanpaolo lanciano dopo ogni Censimento. Il progetto è stato accolto, ottenendo il contributo economico dei Luoghi del Cuore a cui si sono aggiunte le risorse pubbliche, circa 20.000 euro, messe a disposizione dal Comune di Imola.
«Ecco tornata al suo antico splendore la vasca settecentesca di Palazzo Tozzoni – commentano il Sindaco Marco Panieri e l’Assessore alla Cultura Giacomo Gambi – la cui forma da qualche anno è divenuta uno dei simboli del logo stesso di Imola Musei. Consapevoli del valore e della bellezza della fontana di Palazzo Tozzoni, bene comunale al centro di un cortile tanto amato da cittadini e turisti, ne abbiamo promosso il restauro grazie alla campagna dei Luoghi del Cuore FAI, il più importante progetto italiano di sensibilizzazione sul valore del nostro patrimonio culturale. Dopo aver ottenuto migliaia di voti, il FAI ha deciso di finanziare in parte il progetto di restauro, realizzato insieme con fondi comunali. Il censimento prima e i lavori poi – visibili in quanto realizzati mentre il museo era aperto – hanno permesso per ampliare le conoscenze riguardo alla storia del Palazzo e della fontana. Ogni luogo culturale imolese, testimoniando la bellezza e la memoria storica di Imola, merita attenzione e manutenzione e Palazzo Tozzoni, dopo l'intervento di relamping, torna a risplendere anche nel suo giardino, accogliendo l'acqua, senza dimenticare che è in corso anche un intervento di efficientamento energetico relativo al sistema di riscaldamento del palazzo».
«Questo progetto di valorizzazione – afferma Pietro Acri Capo Delegazione FAI di Bologna – è fortemente rappresentativo del valore e del senso del programma I Luoghi del Cuore. L’iniziativa, infatti, dimostra che anche i beni più piccoli e apparentemente dimenticati, possono custodire significati profondi per le comunità che li vivono. Questi luoghi, silenziosi custodi della memoria collettiva, diventano simboli d’identità, affetti e appartenenza. La forza del progetto risiede in un gesto semplice ma potente: una firma, un voto, che si trasforma in cura, tutela, rinascita. Grazie al sostegno di migliaia di cittadini, questo luogo tornerà a parlare, a essere vissuto, a emozionare. Il restauro, inizio di un percorso che ci invita a riscoprire lo spazio che ci circonda, è anche dimostrazione concreta di quanto la cooperazione tra cittadini, istituzioni e fondazioni culturali possa attivare meccanismi virtuosi, generando cultura e interesse. E in questo, un ringraziamento speciale lo dobbiamo al Gruppo FAI Imola-Dozza-Valle del Santerno, sempre attento e sensibile al territorio del circondario imolese.»
«Il recupero dell’originaria funzionalità della vasca settecentesca – spiega il Direttore di Imola Musei Diego Galizzi – ha per noi un grandissimo valore, per la bellezza in sé del manufatto che torna a risplendere dopo tanto tempo, ma soprattutto perché da oggi si ripristina l’assetto originario dell’intero cortile, di cui la vasca era visivamente in punto focale e funzionalmente un elemento fondamentale per le attività ricreative e di rappresentanza che si svolgevano nel palazzo. Lo scopo primario di una casa museo come Palazzo Tozzoni è quello di comunicare e far rivivere le atmosfere e gli stili di vita della casata che durante i secoli ha costruito, abbellito e vissuto il palazzo; da questo punto di vista la ritrovata fontana rappresenta un arricchimento importante, che sarà lo spunto per raccontare al pubblico ulteriori storie e per immaginare nuove forme di proposte didattiche per i bambini».
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