11 febbraio 2022
Parco Villa Gregoriana è un unicum paesaggistico nato dal connubio tra fenomeni naturali e interventi umani che nei secoli hanno prodotto una meraviglia tanto eccezionale quanto delicata. La particolare conformazione di questo luogo, naturalmente predisposta a fenomeni di dissesto idrogeologico ed eventi franosi, richiede un’incessante opera di mantenimento e di messa in sicurezza, che da vent’anni assicuriamo in virtuosa sinergia con l’Agenzia del Demanio da cui nel 2002 il FAI ricevette il parco in concessione, per il suo ripristino e la sua valorizzazione.
È un compito senza tregua, che ci permette di limitare il rischio di perdere preziose porzioni di paesaggio e garantire la sicurezza dei visitatori attraverso un monitoraggio costante e una regolare attività di manutenzione ordinaria, preventiva e programmata. Ma non sempre un presidio così attento è sufficiente a evitare il sopraggiungere di improvvisi eventi calamitosi, sempre più frequenti.
Un anno fa, era infatti il 12 febbraio 2021, una porzione del versante della forra del parco è franato a valle a causa degli effetti del cambiamento climatico che, con la sempre più frequente alternanza di siccità estive e intensi rovesci invernali, hanno accelerato un processo naturale di questo fragile ecosistema.
L’intervento per mettere in sicurezza e ripristinare il versante è stato immediato ma anche molto oneroso (e non preventivato) e se abbiamo portato a termine questa impresa è stato solo grazie al fondamentale sostegno dell’Agenzia del Demanio insieme alla generosità di quegli italiani che hanno risposto al nostro appello di raccolta fondi e ai preziosi contributi di Kuwait Petroleum Italia, di Fondazione Angelini e al sostegno di Sara Assicurazioni.
Oggi Parco Villa Gregoriana è tornato in piena sicurezza ma gli effetti del riscaldamento globale minano sempre di più la sicurezza e l’integrità di questo e di molti altri Beni di cui ci prendiamo cura. Il solo modo che abbiamo per contenere i danni derivanti dagli effetti del cambiamento climatico è quello di intervenire per adeguare le nostre strutture a tollerare possibili incidenti, attraverso la “Conservazione preventiva e programmata”, un insieme di attività pianificate che permettono di evitare il ricorso ad azioni tardive, sporadiche e frammentarie, a favore di una strategia preventiva di lungo termine. La nostra è una corsa contro il tempo, una sfida che possiamo affrontare solo grazie all’applicazione quotidiana di una “tutela intelligente”, con il supporto di indispensabili alleati.
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