22 settembre 2023
Palazzo Moroni spalanca finalmente tutte le sue porte. Dopo l’apertura dei giardini e dell’ortaglia nel giugno 2020 e quella di quattro sale affrescate nel settembre del 2021, da novembre 2023 il palazzo bergamasco sarà visitabile nella sua interezza. In questa occasione verranno inaugurate cinque nuove sale – Sala Gialla, Sala Rosa, Sala Azzurra, Salottino cinese e Sala Turca – e il mezzanino, diviso tra l'antica cucina del palazzo e l'appartamento utilizzato dal conte Moroni, ultimo abitante della dimora.
I lavori di restauro di Palazzo Moroni sono iniziati nel 2020 e il 27 e il 28 giugno, in occasione delle Giornate FAI all’Aperto, il FAI ha aperto i giardini e l’ortaglia: un evento straordinario, nato come omaggio a Bergamo, una delle città italiane più colpite dal Covid-19. Dopo un anno, si sono conclusi i lavori nella parte più antica del palazzo, caratterizzata da affreschi secenteschi i cui soggetti danno il nome alle sale: la Sala dell’età dell’oro, la Sala dei Giganti, la Sala di Ercole e la Sala della Gerusalemme liberata. Questi ambienti, oltre allo scalone, sono stati aperti al pubblico il 16 settembre 2021, nell’ambito delle celebrazioni per il 500° anniversario della nascita di Giovanni Battista Moroni.
Alla fine del 2022 è iniziato il restauro delle ultime cinque stanze, frutto delle modifiche strutturali che hanno interessato il Palazzo intorno al 1838, in occasione del matrimonio di Alessandro Moroni con la nobile milanese Giulia Resta. L’allestimento di questi spazi, più intimi e raccolti di quelli secenteschi, è dominato da sete preziose, ceramiche orientali e francesi, arredi laccati cinesi e in stile impero, e decorazioni ad affresco che riproducono stucchi a trompe-l’oeil e si alternano a fantasiosi soggetti tipici del mondo classico ed esotico.
In accordo con la Soprintendenza competente, è stato avviato un piano di restauro che ha coinvolto le collezioni d’arte allestite in questi ambienti. Dipinti, oggetti, e arredi sono stati puliti, consolidati nelle stuccature e dorature, e revisionati nelle parti in metallo e legno. I punti luce storici sono stati restaurati, adeguati e messi a norma insieme all’intero impianto elettrico del Palazzo. Interventi più significativi, eseguiti sia in loco che in laboratorio, hanno riguardato gli apparati tessili – tre stanze su cinque presentano antiche tappezzerie in seta della manifattura di Caserta e arredi rivestiti – e sono stati realizzati in collaborazione con il Centro per la Conservazione e il Restauro La Venaria Reale. Infine, gli orologi storici del palazzo sono stati revisionati e restaurati sia nelle casse che nelle parti meccaniche, in modo da tornare a battere le ore regolarmente.
Nonostante i numerosi lavori in corso, Palazzo Moroni è sempre stato aperto per il pubblico, si è allestita addirittura una mostra nel Salone da Ballo; ad oggi gli ingressi nel Bene sono stati ben il 63% in più rispetto al 2022.
La scelta di eseguire i lavori a Bene aperto, in modo da garantire la visibilità del Palazzo nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, ha reso decisamente più complicate le attività di cantiere. Negli ultimi due anni l’Ufficio Restauri e conservazione del FAI, insieme a consulenti e maestranze locali, ha coordinato e curato numerosi lavori, come la messa in sicurezza di quasi quaranta serramenti storici in legno, interni ed esterni, la realizzazione di una complessa rete impiantistica, accuratamente nascosta e armonizzata al delicato contesto, la rifunzionalizzazione di oltre 260 metri quadri di spazi di servizio e, in ultimo ma non meno importante, il restauro dei giardini del secondo e terzo terrazzamento, dove il disegno storico degli spazi è stato valorizzato e adeguato alle attuali esigenze di fruizione e visita del Palazzo.
Come sempre nei progetti della Fondazione, il cantiere di restauro è stato accompagnato da un «cantiere della conoscenza». Un primo studio dei documenti dell’archivio della famiglia Moroni, oggi custodito dalla Fondazione Museo di Palazzo Moroni, ha permesso di indagare a fondo le vicende decorative, collezionistiche e allestitive del Palazzo, di conoscerne i protagonisti e di ricostruire ampliamento e utilizzo del giardino e dell’ortaglia. I risultati più significativi di queste ricerche saranno la base del video racconto immersivo, dedicato alla storia della famiglia Moroni e al suo rapporto con il territorio, proiettato sulle pareti della cucina storica che sarà così riutilizzata e valorizzata dal FAI.
I restauri sono stati realizzati nell'ambito dell’accordo di collaborazione con Regione Lombardia che ha concesso un importante contributo, al generoso sostegno di Deutsche Post Foundation, dell’Associazione Amici del FAI e di Friends of FAI organizzazione statunitense da anni al nostro fianco nella cura e valorizzazione del patrimonio italiano.
Grazie anche al generoso sostegno di Banca Sella, al contributo di C.B.C. Europe, FIMESA, Fugazza F.lli & C., Fondazione Berti Onlus per l’Arte e la Scienza, Fondazione Pomara Scibetta Arte Bellezza Cultura, Rulmeca, SIAD, The Ruth Stanton Foundation.
Infine, grazie ai numerosi donatori privati per i contributi donati a favore del restauro.
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