28 febbraio 2024
Nella Legge del Restauro della Natura (Nature Restoration Law) appena approvata il Parlamento europeo ha introdotto un freno di emergenza che, in circostanze eccezionali, consentirà di sospendere gli obiettivi relativi agli ecosistemi agricoli qualora riducano la superficie coltivata al punto da compromettere la produzione alimentare e renderla inadeguata ai consumi dell'Ue.
Oltre a questo inserimento, il testo approvato resta estremamente innovativo perché, andando oltre il concetto di tutela, chiede agli Stati di concorrere al ripristino del buono stato di salute di almeno il 30% degli habitat compromessi (che vanno da foreste, praterie e zone umide a fiumi, laghi e coralli).
Questa percentuale aumenterà poi al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050. La priorità verrà data ai siti Natura 2000, la rete ecologica di importanza comunitaria.
Un intervento sempre più necessario, dato il pessimo stato di salute in cui versano gli ecosistemi europei e le specie animali e vegetali a loro connesse.
I Paesi dell'Ue dovranno inoltre "coprogettare", insieme alla Commissione, piani nazionali di ripristino che indichino nel dettaglio gli obiettivi e gli strumenti per raggiungerli. Per migliorare la biodiversità negli ecosistemi agricoli, inoltre, i Paesi europei dovranno registrare progressi in due di questi tre indicatori:
- indice delle farfalle comuni;
- percentuale di superficie agricola con elementi caratteristici del paesaggio con elevata diversità;
- stock di carbonio organico nei terreni minerali coltivati.
La parola passa ora ai singoli Stati membri, dunque al nostro governo, per recepire formalmente il testo e renderlo attuativo.
La legge, per quanto frutto di un grande compromesso, rappresenta una vera e propria novità.
Combatterà certamente il declino della biodiversità, ma ci fornirà anche strumenti per affrontare meglio gli eventi estremi dei cambiamenti climatici, con una particolare attenzione ai suoli agricoli e alla riforestazione, anche urbana, per un territorio più sicuro e resiliente, in aree urbane più verdi e più ombreggiate.