26 settembre 2022
Ogni anno i volontari che danno vita alle Delegazioni e ai Gruppi FAI organizzano centinaia di eventi in ogni regione d’Italia per diffondere i valori della Fondazione accompagnando le persone alla scoperta e alla conoscenza dei propri territori, con l’entusiasmo di chi lo fa per autentica passione verso il nostro straordinario Paese.
Questa missione di sensibilizzazione costituisce anche un vitale e concreto sostegno al quotidiano lavoro di restauro, conservazione e manutenzione che il FAI garantisce ai luoghi unici di cui si prende cura.
I fondi raccolti dalle Delegazioni durante le attività organizzate sul territorio vengono infatti destinati a progetti prioritari legati ai nostri Beni: nel 2022 i generosi contributi offerti ai nostri volontari saranno investiti per gli interventi di restauro e riqualificazione di Villa Rezzola a Lerici (SP), lasciata in eredità al FAI nel 2020 da Pupa Carnevale Miniati.
Il Bene è un’antica dimora signorile che domina l’insenatura che spazia da Lerici a Portovenere: un tratto di costa da secoli mèta di viaggiatori, letterati e artisti, tra cui Shelley, Byron e Lawrence, e soprannominato per questo “Golfo dei poeti”.
Per onorare il generoso e civile gesto della donatrice, il FAI ha deciso di aprire al pubblico una parte della casa e del giardino nel giugno 2021, solo qualche mese dopo la formalizzazione della donazione.
«Ho provato gioia quando Villa Rezzola è stata donata al FAI e provo emozione ogni volta che mi reco lì. Si ha sempre l’impressione che Pupa venga incontro ai suoi ospiti e li riceva raccontando le storie della sua vita (lo testimoniano i molti pezzi di arredamento provenienti dai viaggi in tutto il mondo), o quando parlava dello splendido giardino che amava moltissimo».
Marinella Curre Caporuscio, Capo Delegazione FAI La Spezia, descrive così l’emozione di vedere la Villa, da lei conosciuta e frequentata, diventare un Bene FAI aperto al pubblico. Ed è per questo che, insieme ad altre volontarie, ha collaborato alla sua pulizia e al suo riordino in vista dell’inaugurazione:
«Insieme ad alcune Delegate abbiamo voluto contribuire personalmente alla risistemazione della villa. La sentivamo di famiglia e ci siamo occupate degli arredi più preziosi, (argenti e porcellane), provando emozione nel risistemare e valorizzare quel patrimonio che per tanti anni avevamo condiviso con i padroni di casa. In noi era anche la consapevolezza che avere un Bene nel territorio della Delegazione significava condividere pienamente la missione del FAI e che i nostri suggerimenti potevano esprimere il senso di appartenenza alla Fondazione. Mi auguro che con l’andar del tempo possa continuare questo rapporto tra Bene e territorio, necessario e prezioso per tessere sempre più una rete a favore del FAI».
Dopo l’inaugurazione sono continuati i lavori di ripristino e messa in sicurezza del Bene e il recupero del giardino storico progettato con la consulenza dell’architetto Paolo Pejrone, uno dei più celebri paesaggisti europei, da anni generoso collaboratore della Fondazione.
Durante i lavori è venuto alla luce che in alcuni locali e nel parco numerose componenti tecnologiche (tubature, vasche, canne fumarie, coperture, isolanti termici) introdotte negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, contenevano fibre di amianto. Operatori altamente specializzati, con opportune tute e strumenti di aspirazione e filtraggio, hanno lavorato per diverse settimane per liberare la dimora da circa 450 kg di materiale pericoloso.
Nel frattempo, all’interno del parco, abbiamo avviato le potature di mantenimento delle canfore secolari con arboricoltori che hanno operato con tecniche alpinistiche. Tecniche utilizzate anche nei lavori di manutenzione dei circa 1.300 mq di tetti degli edifici del complesso della villa che presentavano numerosi e diffusi degradi a causa di gravi infiltrazioni di acqua piovana negli interni.
Villa Rezzola necessita ancora di ingenti interventi di restauro e adeguamento e, grazie anche ai fondi raccolti nel 2022 dalle Delegazioni e dai Gruppi in tutta Italia, oggi questa antica dimora signorile immersa in un ampio giardino è “tutelata, valorizzata e resa accessibile a molti frequentatori”, proprio come desiderava la sua ultima proprietaria, Pupa Carnevale Miniati.