Il vincitore del contest “Narrate, gente, la vostra terra”

Il vincitore del contest “Narrate, gente, la vostra terra”

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Il vincitore del contest “Narrate, gente, la vostra terra”
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23 gennaio 2024

Il contest che ha invitato gli italiani a narrare il proprio luogo del cuore con un racconto vocale, ha richiamato memorie, ricordi e pensieri da ogni parte d’Italia. Lo scrittore Antonio Scurati e la giornalista Marta Stella raccontano le voci che più li hanno emozionati.
Centinaia di voci, ognuna da un luogo diverso: spesso sconosciuto, a volte dimenticato.

Per mesi le abbiamo ascoltate raccontarci di borghi abbarbicati a valli scoscese o aggrappati a rupi scavate nel tufo, di terre ventose e impervie plasmate dalla roccia vulcanica; di antiche serre di agrumi, antiche abbazie teatro di cruenti eccidi, chiese affacciate sul mare tra carrubi ed eucalipti centenari.

Narrate, gente, la vostra terra ha richiamato memorie, ricordi e pensieri vocali da ogni parte d’Italia. Sceglierne tre fra centinaia è un atto di pura formalità: ogni vocale ricevuto, ogni messaggio intimo e personale, va a comporre una mappa dell’Italia nuova, un racconto corale di luoghi che entrano nella nostra storia e attraverso le nostre migliaia di piccole storie in quella più grande del nostro Paese.

Il primo premio va a Emiliano Cribari e alla sua Madonna dei Fossi

La sua voce ci accompagna nei fitti boschi dell’appennino toscano, poco lontano dal Valico della Consuma, tra il Casentino e la Val di Sieve. Come un narratore in cammino Cribari porta con sé gli ascoltatori là dove una piccola chiesa costruita lungo una mulattiera percorsa dai pellegrini sin dal XIII secolo è oggi ricoperta dai rovi, in stato di abbandono: è la Madonna dei Fossi, dove si racconta che San Francesco compì il miracolo dell’acqua.

“Ci sto arrivando a piedi, nel mio luogo del cuore”, racconta Cribari con i suoni della natura e il cinguettio degli uccelli in sottofondo, “come ci sono arrivate per secoli centinaia di migliaia di pellegrini per raggiungere Roma o addirittura Gerusalemme”.

Un racconto coinvolgente e maturo nella scrittura che trasporta gli ascoltatori tra i rovi, le querce e il bosco “a tratti inespugnabile” che imprigionano le macerie in una “terra stuprata dall’incuria”: “Sono quasi arrivato. Siamo in uno di quei luoghi che vengono definiti lontani. Oggi è tutto lontano”. Il passo di Cribari allora si fa più veloce, il cammino è finito. Ora sembra quasi di toccarle queste pietre della chiesa dimenticata da tutto e da tutti:

“Vengo qui quasi ogni giorno: mi siedo sopra un masso e ascolto. Certe volte credo quasi di pregare, sperando. Ascolto e mi sembra sia tutto, ora".
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La voce può aiutarci a prenderci cura dei racconti e anche dei luoghi: suo è il potere di tramandare di generazione in generazione uno spazio diventato luogo, un angolo di mondo in cui ci si sente a casa.

Ed ecco che al secondo posto troviamo il Borgo di Calamecca raccontato da Mariano Contrucci e dalla piccola Giorgia Coletti. Il nonno racconta alla nipote del ritorno nel suo luogo del cuore, il borgo natìo, a bordo di un taxi lungo una strada non ancora asfaltata. Lì, dopo anni a Parigi, tornò a sorseggiare l’acqua della fonte tanto amata. Lì, con quel sapore tra le labbra, si sentì di nuovo a casa. A loro il merito di aver dato vita a uno scambio generazionale, una tenera chiacchierata senza tempo:

“Nonno, mi racconti il tuo ritorno a Calamecca dopo tanti anni da emigrato in Francia?”.

Ascolta il podcast del secondo classificato: clicca qui

Ed è un ritorno anche quello di Grazia Basile, la terza premiata per il suo racconto del Borgo di Agira, in provincia di Enna:

“Torno quest’estate nello smarrito paese dei miei genitori, nel centro della Sicilia remota e montagnosa”.

Qui Basile delinea il ritratto di una terra lontana nel tempo ma ancora viva, disseminata di storie, particolari e angoli che entrano nel mito. Nessuno escluso, nessuno lasciato al caso. Un racconto coinvolgente e dolce che racchiude il senso del nóstos, il ritorno, e quindi della “nostalgia”.

Ascolta il podcast del terzo classificato: clicca qui

Non potevamo però fermarci qui. Due menzioni speciali vanno a Riccardo Caravello e la sua Terravecchia in provincia di Ragusa e Lucia Di Pompeo con il suo Palazzo Cesi ad Acquasparta.


Antonio Scurati e Marta Stella

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